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da: ufficio stampa Ibs Libraccio Eventi Ferrara

Sarà un mese ricco di incontri alla libreria IBS+Libraccio di Ferrara: mercoledì 4 maggio Augusto Schianchi e Maura Franchi presentano “Democrazia senza” (Diabasis) e discutono con Patrizio Bianchi e Sergio Gessi sulle difficoltà odierne della democrazia.

Giovedì 5 maggio si terrà una conferenza dedicata all’opera di Claudia Rainville, tenuta da Ilaria Marchioni per cercare di avvicinarci alla Metamedicina, metodo che ricerca le cause profonde delle malattie o degli scenari che si ripetono nella vita di una persona, per comprenderli e superarli.
Venerdì 6 maggio, per il ciclo “Pagine sul Potere”, Nadia Urbinati presenterà il libro “Democrazia in diretta” (Feltrinelli). La rassegna continuerà il 13 maggio con Sabino Cassese, il 20 maggio con Luciano Violante per concludersi il 27 maggio con la presentazione del libro “La democrazia del leader” di Mauro Calise (Laterza)

Sabato 7 e domenica 8 maggio la libreria si dedicherà al Vegan Festival: sabato sera alle ore 21:00 Piazza Trento e Trieste ospiterà lo show cooking di Paola Maugeri, famosa conduttrice televisiva e radiofonica, che presenterà il libro “Alla salute! 109 succhi, smoothies e sfizi made in Las Vegans” (Mondadori).

Domenica alle ore 11:00 verrà presentato il libro “Vegano più g(i)usto e più sano” (La Carmelina) dalla dott.ssa Elisa Pampolini, naturopata specializzata in alimentazione naturale, rimedi erboristici e floriterapici. Nel tardo pomeriggio, alle ore 17:00, Mirna Visentini, dietista raw vegan Practicioner P.N.L. e ideatrice M.D.V. (Metodo Digestivo Veloce) ci parlerà del suo libro “La Dieta Comica. Come stare in salute, digerire, dimagrire” (Stampa Alternativa).
A chiudere la giornata sarà Federica Gif, Healthy Food Blogger, fondatrice del popolare e premiato blog www.mipiacemifabene.com e autrice di “Più ricette sane meno ricette mediche” (Macro Edizioni): presenterà il libro e farà uno show cooking dalle ore 19:00 in Piazza Trento e Trieste.
Martedì 10 maggio il prof. Andrea Pugiotto ci parlerà della sua ultima pubblicazione “Gli ergastolani senza scampo” (Editoriale Scientifica) scritto in collaborazione con Carmelo Musumeci, ergastolano che ha fatto dell’abolizione della pena perpetua la sua battaglia e quella di tutti gli altri “uomini ombra” rinchiusi nelle galere.
Mercoledì 11 maggio la libreria ospiterà la presentazione del libro di Gianni Flamini, “La Repubblica in ostaggio” appena edito da Castelvecchi.

Venerdì 13 maggio presso la Sala dei Comuni del Castello Estense Benedetta Craveri, grande studiosa ed insegnante di Letteratura francese all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, racconterà le vicende de “Gli ultimi libertini”, sette aristocratici la cui giovinezza coincise con l’ultimo momento felice della monarchia francese.

Sabato 14 maggio e mercoledì 18 maggio si parlerà invece di Ferrara: sabato verrà presentato il libro a cura di Corinna Mezzetti “Le iscrizioni sepolcrali e civili di Ferrara” (Este Edition), mentre mercoledì Paolo Maietti ci racconterà “Perché Ferrara è bella” (Faust Edizioni).

Patrizio Nissirio, giornalista dell’ANSA e responsabile del servizio ANSAmed, dedicato al Mediterraneo, presenterà il suo esordio di narrativa giovedì 19, “Una ballata del Mar Egeo” (L’Erudita) .

Sabato 21 maggio a partire dalla mattina Zap & Ida si cimenteranno con le loro famosissime vignette e presentando il loro secondo romanzo giallo “Amareno Fabbri” (Cairo) e il libro “Smile school. A scuola di sorrisi” (Coccole Books), un manuale per imparare a far sorridere.

L’ultima settimana di maggio sarà ricca di incontri: martedì 24 Grazia Giordani presenta “Pelle di ramarro” (Il Cerchio); mercoledì 25 maggio la prof.ssa Maria Serena Mazzi parlerà di “In viaggio nel Medioevo” edito da Il Mulino e giovedì 26 la libreria ospiterà Jas Gawronski, vincitore del Premio Estense 2015.

A chiudere gli incontri del mese sarà Guido Barbujani che, insieme a Federico Faloppa, presenterà “Contro il razzismo”, saggio appena pubblicato da Einaudi a cura di Marco Aime, una denuncia e un appello fondati non solo su un nobile ideale umanitario, ma anche su dati inconfutabili, che supportano l’allarme nei confronti del pericolo razzismo.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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