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Da: Jazz Club

Martedì 13 agosto, ore 22.00 – Ingresso libero
Danilo Lico Trio
Danilo Lico, voce e chitarra
Claudio Francica, chitarra
Matteo Balcone, basso

Il penultimo appuntamento firmato Cueva Summer Jazz è – martedì 13 agosto – con le sonorità brasiliane ed il raffinato cantautorato del Danilo Lico Trio. Accompagnano il giovane cantante e chitarrista Claudio Francica alla chitarra e Matteo Balcone al basso. L’evento è realizzato in collaborazione con Jazz Club Ferrara, con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna e Assessorato alla Cultura del Comune di Codigoro (FE).

Il trio del giovane cantante e chitarrista Danilo Lico approda a Cueva Summer Jazz – martedì 13 agosto ore 22.00 – con Não Sonamu, progetto nato la scorsa estate a Tallinn dall’incontro e dalla passione condivisa per la musica brasiliana con il pianista Lorenzo Locorotondo, il bassista Matteo Balcone ed il batterista Alessandro Marzano. Não Sonamu è in continua evoluzione: si nutre costantemente della commistione di ritmi e culture differenti generando un’energia trascinante pronta a rapire chiunque voglia farne parte. Alla Cueva affiancano Lico Claudio Francica alla chitarra e lo stesso Balcone al basso.
Classe 1989, Lico nasce a Catanzaro. Inizia a studiare pianoforte all’età di sei anni affiancato dai maestri Tina Malta e Antonio Paolillo. Abbandona il piano cinque anni dopo per passare, a diciassette, alla chitarra ispirato dal padre. Debutta presto come solista, reinterpretando le musiche dei più grandi cantautori italiani (Rino Gaetano, Fabrizio De André, Giorgio Gaber…). Si iscrive successivamente al Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara conseguendo la laurea di primo livello in Canto Jazz sotto la guida degli insegnanti Marta Raviglia, Roberto
Manuzzi e Antonio Cavicchi. Ha partecipato al progetto erasmus studiando al Conservatorio Eesti Muusika Ja-Teatriakadeemia di Tallinn con la cantante Kadri Voorand. Ha collaborato a progetti musicali di natura swing, jazz e bossanova. Attualmente è attivo sia come solista che nel progetto Doppiozero, oltre a Não Somanu.
L’evento è realizzato in collaborazione con Jazz Club Ferrara, con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna e Assessorato alla Cultura del Comune di Codigoro (FE).
Cena a partire dalle ore 20:00. Inizio concerti ore 22:00. In caso di maltempo gli spettacoli si svolgeranno all’interno del ristorante. Cocktail bar aperto per chi desidera partecipare ai soli concerti. Per informazioni e prenotazioni: www.lacuevapomposa.it , tel. 0533 719121 – 347 8742694.
Cueva Summer Jazz è patrocinata da Regione Emilia-Romagna e Assessorato alla Cultura del Comune di Codigoro (FE)
INFORMAZIONI
Infoline e prenotazione cena 0533 719121 – 347 8742694
www.lacuevapomposa.it

Dove
Giardino estivo del ristorante La Cueva – via Centro, 26 Abbazia di Pomposa, Codigoro (FE)
In caso di maltempo i concerti si svolgeranno all’interno

Costi e orari
Ingresso libero, cocktail bar aperto per chi desidera partecipare ai soli concerti
Cena a partire dalle ore 20.00
Concerto ore 22.00

Ufficio stampa
Eleonora Sole Travagli
solejazzclubferrara@gmail.com, press@jazzclubferrara.com
cell. 339 6116217

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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