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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Undicesima edizione del Festival organizzato da Ert Fondazione. Tredici giorni di spettacoli dal 13 al 25 ottobre a Modena, Bologna, Carpi e Vignola

Vie Festival giunge all’undicesima edizione e conferma la sua vocazione a farsi luogo di indagine e approfondimento privilegiato della scena performativa contemporanea. Un festival unico, espresso da un Teatro Nazionale, segno di un’apertura all’evento, alla necessità di proporre forme diverse e inconsuete dell’esperienza teatrale. L’impegno di Vie si consolida anno dopo anno nel segno della ricerca, nella capacità di riconoscere le forme del nuovo, nella volontà di farsi sempre più luogo in cui una comunità di pubblico, autori, operatori, si incontra e confronta. Organizzato da Emilia Romagna Teatro Fondazione, col prezioso contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Regione Emilia-Romagna, il Festival propone tredici giorni di spettacoli nei teatri e nei luoghi di quattro città emiliane: Modena, Bologna, Carpi e Vignola.
Il festival è stato presentato oggi nella sede della Regione, a Bologna, presenti gli assessori alla Cultura della Regione Massimo Mezzetti, del Comune di Modena Gianpietro Cavazza e del Comune di Bologna Alberto Ronchi, insieme a Daniele Gualdi e Pietro Valenti, presidente e direttore di Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Vie 2015 si apre nel segno di un evento eccezionale: Virgilio Sieni torna protagonista di un solo a quasi quindici anni dal debutto dell’indimenticabile Solo Goldberg. Isolotto è il titolo di questa nuova creazione che lo vede protagonista accanto ad un musicista di eccezione, il chitarrista Eivind Aarset che eseguirà dal vivo le musica da lui composte per questo spettacolo (13 ottobre, ore 21.30 al Teatro Storchi di Modena). A Vie Sieni presenta anche un secondo debutto assoluto, Brevi danze giovanili (17 ottobre ore 19, 18 ottobre ore 20, Teatro Comunale di Modena), lavoro in cui il coreografo toscano prosegue il percorso iniziato due anni fa insieme alla Corale Savani di Carpi. Teatri di Vita di Bologna ospiterà la prima assoluta di un altro incontro eccezionale, quello con Michele Abbondanza che, per la prima volta nella sua carriera di danzatore si misurerà con un assolo: I DREAM (17 ottobre alle 22.30 e il 18 alle 17.30). VIE sarà occasione privilegiata di visione dei lavori di alcuni dei protagonisti della scena coreografica contemporanea: Maguy Marin, di cui avremo la preziosa e imperdibile occasione di vedere o rivedere May B, lavoro creato nel lontano 1981 la cui fama è ormai leggendaria (20 ottobre, ore 21, Arena del Sole, Bologna), accanto alla sua creazione più recente BiT (17 ore 21 e 18 ore 16, Arena del Sole, Bologna). Alain Platel, già ospite di numerose edizioni di Vie, torna al Festival con En avant, marche! (24 e 25 ottobre, ore 21.30 e ore 20, allo Storchi di Modena), spettacolo che vedrà la partecipazione straordinaria della Banda A. Ferri Città di Modena.
A distanza di qualche anno, torna a Vie con due lavori Mathurin Bolze che alcuni ricorderanno in uno stupefacente Ali. Il coreografo francesepresentaFenêtres chetrae ispirazione dal “Barone Rampante” di Italo Calvino(16 e 17 ottobre ore 21 e ore 19, Teatro E. Fabbri di Vignola) e la prima assoluta di Barons perchés, il lavoro che sviluppa e approfondisce il tema di Fenêtres e che vede in scena lo stesso Bolze (18 ottobre ore 19.30, Teatro E. Fabbri di Vignola).
VIE è anche e soprattutto vetrina privilegiata di alcune prime assolute di produzioni di Emilia Romagna Teatro: Faust in cui AnnaPeschke, giovane regista tedesca già allieva del compositore Heiner Goebbels, lavora con alcuni artisti della China National Peking Opera Company (13 e 14 ottobre Arena Del Sole, Bologna e dal 20 al 25 Ottobre Teatro delle Passioni, Modena); Memorie di un pazzo di Nikolai Gogol’ lavoro realizzato in coproduzione con il Kote Marjanishvili State Drama Theatre (Repubblica di Georgia) in cui Levan Tsuladze dirige una compagnia di attori italiani e georgiani (dal 13 al 15 ottobre, Teatro delle Passioni di Modena). Si ispira al celebre romanzo “Niente di nuovo sul fronte occidentale” di Eric Maria Remarque il nuovo lavoro della Compagnia Berardi Casolari La prima, la migliore (Arena del Sole, Bologna dal 13 al 18 ottobre). Conversazione di cui è protagonista Silvia Pasello è il primo incontro del progetto biennale che Snejanka Mihaylova cura per Ert (18 ottobre, ore 11.30 Teatro San Leonardo, Bologna). LUS un concerto di Ermanna Montanari, Luigi Ceccarelli, Daniele Roccato torna in scena dopo il successo dello scorso autunno. Diretto da Marco Martinelli, andrà in scena dal 22 al 25 ottobre a Teatri di Vita di Bologna.
Pascal Rambert prosegue il suo sodalizio artistico con Ert e lo fa presentando a Vie Répétition (17 ottobre, ore 21, Teatro Storchi di Modena), lavoro che si avvale di un cast di quattro grandi interpreti tra cui spicca il nome di Emmanuelle Béart. Lo spettacolo arriva in Italia dopo il debutto al parigino Festival d’Automne. Nel febbraio del 2016 debutterà a Bologna Prova in cui Rambert dirige attori italiani.
Vie offre la preziosa e rara occasione di incontrare il lavoro di Romeo Castellucci, uno degli artisti italiani più celebri e celebrati; Go Down, Moses, sarà al Teatro Comunale di Modena il 23 e il 24 ottobre ore 21.30 e ore 19.30.
Giovanna Marini sarà a Vie con Sono Pasolini (21 ottobre, ore 21, Arena del Sole). Insieme al Coro Arcanto l’artista presenta un’anteprima in forma di concerto dello spettacolo che si vedrà in forma compiuta il 27 ottobre al Teatro India di Roma. Sono Pasolini è una coproduzione di AngelicA, Vie Festival, Cineteca di Bologna ed è realizzato nell’ambito di “Più moderno di ogni moderno. Pasolini a Bologna” promosso da Comune di Bologna e Fondazione Cineteca di Bologna, all’interno delle iniziative “Pasolini 1975/2015” riconosciute dal MiBact.
Per la prima volta in Italia Nelson Valente, regista argentino che firma uno straordinario spettacolo assunto a simbolo del teatro indipendente di quel Paese: El loco y la camisa si vedrà il 17 e il 18 Ottobre, ore 19 e ore 21.30 al Teatro delle Passioni di Modena.
Vie 2015 ospita anche il debutto di dopo firmato dalla regista di origine modenese Gabriella Salvaterra, da anni collaboratrice di Enrique Vargas e del Teatro de los Sentidos. dopo è un’installazione sensoriale abitata, un distillato maturo e appassionato di una lunga ricerca creativa, una creazione che diluisce e sfuoca i confini tra teatro e installazione, per creare un luogo di immaginazione da percorrere in piccoli gruppi, che prende vita a partire dall’esperienza intima e personale dei suoi visitatori (dal 14 al 18 ottobre, Teatro delle Passioni, Modena).
Arricchisce e completa il ricco cartellone di Vie King Arthur di Dryden/Purcell, lavoro che i riminesi Motus presentano al festival grazie alla collaborazione con Musica Insieme (19 ottobre ore 20.30 Teatro Manzoni a Bologna).
Cuocolo/Bosetti, coppia nella vita e sulla scena, presenta MM&M una autobiografia narrata sul filo del ricordo di sequenze di film visti nel corso del tempo (17 e 18 ottobre, ore 21 e ore 17, Palazzo dei Pio, Carpi). Big Action Money, giovane compagnia formata da attori italiani e russi debutta con Illusioni una delle tappe del lavoro di approfondimento sul drammaturgo russo Ivan Vyrypaev che la compagnia indaga da due anni (dal 22 al 25 ottobre Teatro delle Moline, Bologna). Nell’anno di Expo, arriva a Modena la Nanfang Song and Dance Company un ensamble di 52 ballerini che ne La danza del tè ci offre l’occasione di incontrare abitudini e riti di un grande Paese come la Cina (14 ottobre ore 20.30 Teatro Comunale di Modena).
Si rinnova la collaborazione NODE, il festival dedicato all’incontro delle arti visive con la musica, il cinema e le nuove tecnologie. Due i concerti presentati il 22 ottobre alle ore 21.30 presso il Teatro Storchi di Modena: Supercodex di Ryoji Ikeda e Ljós del collettivo fuse*.
Citiamo infine la sezione Vie Eventi, che anche quest’anno offre momenti di approfondimento e riflessione. A cominciare dal convegno di studio “Lo scandalo del teatro” che avrà luogo il 22 e 23 ottobre a Bologna, e la mattina successiva a Modena. Le giornate di studio sono organizzate dal Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e dall’Université Paris-Sorbonne.
Sabato 17 ottobre, all’Arena del Sole di Bologna, si terrà l’incontro Nuovi sguardi sul nuovo circo, una riflessione condivisa sul circo di creazione contemporaneo.
Completano il programma le presentazioni che avranno luogo all’Arena del Sole di Bologna, di due volumi teatrali: “La strada collettiva” di Francesca Proia, Anastasia Mostacci, Adele Cacciagrano, Il Vicolo Editore (16 ottobre, ore 11.30); “Il teatro e il suo dopo”, un libro di artisti in omaggio a Marco De Marinis, a cura di Fabio Acca e Silvia Mei, Editoria & Spettacolo (25 ottobre, ore 11.30).
Le foto dell’undicesima edizione di VIE Festival sono scaricabili al link
https://www.dropbox.com/sh/3ywz9txn5tm6yr4/AAA2Fcl_1-DcC2DOi_ZxKgDia?dl=0
Per ulteriori informazioni www.viefestivalmodena.com
Biglietteria telefonica 0592136021 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.

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5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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