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22 Giugno 2019

L’eco della bici

Tempo di lettura: 3 minuti


Da: Fiab Ferrara
Newsletter di Fiab Ferrara – Amici della Bicicletta – giugno/luglio 2019
Bike Night. È Ferrara la città delle Biciclette
Fine settimana bellissimo il 14 e 15 giugno scorso, con la Bike Night Ferrara-Mare, 100 chilometri di fantastiche pedalate per oltre 1000 partecipanti a una delle più belle manifestazioni cicloturistiche in Italia, ideata dal nostro socio Simone Dovigo, instancabile e sempre presente.

Il “Listone” di piazza Trento Trieste è la location ideale per un appuntamento che sempre più assume le dimensioni di un vero festival della bici e del cicloturismo.

Da molti anni FIAB preme per un appuntamento a tema cicloturismo a Ferrara, forse questa è la direzione giusta.
FIAB e WWF, accordo per mobilità e cicloturismo
Per le associazioni locali, tante le occasioni e le opportunità di collaborazione.

FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta e WWF Italia, hanno sottoscritto un “Protocollo di collaborazione per la mobilità ciclistica e il turismo in bicicletta”, con l’obiettivo di mettere in campo iniziative per lo studio e la promozione della mobilità su due ruote e delle necessarie infrastrutture, sia in ambito urbano sia nelle aree protette e/o ambientalmente sensibili.
L’intesa tra le due Onlus intende, inoltre, monitorare al meglio la mobilità ciclistica e il turismo in bicicletta, con particolare riferimento alle politiche urbane e di pianificazione territoriale e gli impatti con gli ecosistemi.
L’accordo è stato firmato oggi da Alessandro Tursi, presidente FIAB e Dante Caserta, vice presidente WWF Italia, a Pineto (TE) punto di arrivo della 9^ edizione della Biciclettata Adriatica, iniziativa organizzata congiuntamente ogni anno proprio da FIAB e WWF. “Il percorso della Biciclettata Adriatica di quest’anno– sottolinea Alessandro Tursi – attraversa una serie di territori che, ad eccezione di San Benedetto del Tronto, sono già entrati nella rete ComuniCiclabili, il progetto di FIAB che valuta e riconosce il grado di ciclabilità dei comuni italiani, con l’obiettivo di favorire lo scambio di buone pratiche anche in ambito e infrastrutturale”.
“La bicicletta è uno straordinario strumento per la tutela dell’ambiente”- aggiunge Dante Caserta. – “Utilizzare la bici negli spostamenti in città o nei viaggi è un modo semplice, ma efficace per dare tutti i giorni il nostro contributo concreto alla lotta ai cambiamenti climatici. Questa nuova alleanza FIAB-WWF aiuterà il lavoro che le due associazioni portano avanti da anni per garantire al nostro Paese aria più sana, città libere dal traffico e aree naturali fruibili correttamente”.
La collaborazione siglata oggi tra le due associazioni è il risultato di vedute comuni sulla fondamentale importanza di una sempre maggiore diffusione dell’uso della bicicletta in ogni ambito. FIAB e WWF, come si legge nel protocollo, riconoscono infatti che “il passaggio dalla mobilità basata sui combustibili fossili a quella incentrata sull’utilizzo dei mezzi elettrici risolve solo in minima parte le problematiche delle emissioni in atmosfera e non modifica le criticità derivanti dalla congestione urbana, dall’incidentalità, dall’occupazione di suolo pubblico, legate all’eccessivo numero di autoveicoli privati in circolazione”.
Tra i punti presi in considerazione nella stesura dell’accordo anche l’incoraggiamento che viene dalla “Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette” (107 siti in 13 Paesi) a scegliere di effettuare le visite a piedi, in bicicletta o a bordo di altri mezzi non inquinanti; e i risultati di alcuni studi che dimostrano la fattiva possibilità per le reti ciclabili di convivere e integrarsi con le reti ecologiche, permettendo la fruizione di territori sensibili con un mezzo non inquinante e di basso impatto ambientale.
Oltre alla completa condivisione delle rispettive informazioni su consumo di suolo, qualità dell’aria, qualità dell’ambiente urbano, Rete Natura 2000, mobilità nelle aree protette e pratiche nazionali ed estere per la promozione e lo sviluppo della mobilità ciclistica e del turismo in bicicletta, FIAB e WWF si impegnano fattivamente a collaborare sulla promozione di iniziative a livello nazionale e locale, a sviluppare una mobilità ciclistica e il turismo in bicicletta all’interno delle aree naturali protette e in particolare nella Rete delle Oasi WWF, a collaborare con la rete ComuniCiclabili promuovendo sinergie con i comuni aderenti e con quelli dove sono presenti Oasi o altre strutture del WWF.

 

Da: Fiab Ferrara

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FIAB


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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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