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Da Confcooperative Ferrara

Riequilibrare la crescita. Ruolo e prospettive della Cooperazione.
L’economista Leonardo Becchetti all’Assemblea di Confcooperative Ferrara, giovedì 30 aprile a Palazzo delle Racchetta. Le conclusioni al Presidente Nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini

Professore ordinario di Economia politica all’Università di Roma Tor Vergata, ha conseguito il master alla London School of Economics e il Phd all’Università di Oxford, e’membro del consiglio di presidenza della Società italiana degli Economisti. E’ uno degli inventori di Slot Mob, la campagna italiana contro il gioco d’azzardo e su Repubblica cura il blog“La felicità sostenibile”, dirige la rivista on line“Bene comune” ed è’ editorialista economico del quotidiano “Avvenire” e dalla sua recente partecipazione alla Settimana Sociale di Cagliari ha definito alcune proposte per il governo che mirano a cambiare i paradigmi di organizzazione della produzione e del commercio che subordinano gli interessi del consumatore a quelli del lavoratore: è il Professore Leonardo Becchetti presente giovedì 30 aprile alla Assemblea Annuale di Confcooperative di Ferrara, alle ore 16.00 a Palazzo della Racchetta.

“Nel nostro Paese registriamo sì una crescita, ma non è uguale per tutti. Questa diseguaglianza persevera e abbiamo chiamato il Professor Becchetti proprio a spiegarci i motivi, a fare una analisi del perché accade questo a livello nazionale con ovviamente declinazioni sui territori regionali e provinciali, come può essere il nostro” spiga il Presidente Roberto Crosara “ la forbice di diseguaglianza tra ricchi e poveri è evidente, la cooperazione si propone e si pone come elemento di riequilibrio e saranno tracciate – in questa confronto aperto e anche alla presenza del Presidente Nazionale Maurizio Gardini – le vie e i modi per una crescita che si fondi sulla eguaglianza sia nel mondo economico, sia in quello politico istituzionale e qual è il contributo sostanziale che il mondo cooperativo può dare alla nostra società” – prosegue Crosara.

Dopo i saluti del Presidente Regionale di Confcooperative Francesco Milza, la relazione introduttiva del Presidente di Confcooperative Ferrara Roberto Crosara, interverranno il Professor Becchetti, il Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani per arrivare alle conclusioni del Presidente Nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini.

Durante l’incontro, un dibattito aperto tra cooperatori e la premiazione di sei cooperative ferraresi che quest’anno festeggiano compleanni significativi: Coop del Mare, Comunità Alloggio, Il Quadrifoglio, Integrazione Lavoro, Gorino e Costea.

In considerazione della tematiche affrontare di largo respiro, questo incontro è aperto a tutti

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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