Skip to main content

da: Legacoop Estense

L’ATTIVITÀ MOTORIA ADATTATA È UN SERVIZIO ESSENZIALE PER LA SALUTE DEGLI UTENTI CON PATOLOGIE CRONICHE
L’appello alla Regione Emilia-Romagna di Legacoop Estense e di tutte le Palestre per la Salute certificate che promuovono Attività Motoria Adattata

“Le Palestre per la Salute, che erogano Attività Motoria Adattata, sono un presidio di salute pubblica e forniscono un servizio irrinunciabile a migliaia di utenti affetti da patologie croniche della nostra Regione. Chiediamo al Governo e alla Regione di intervenire tempestivamente con un chiarimento, che consenta alle nostre palestre di continuare ad operare, a tutela della salute dei nostri utenti”.

È Luca Pomidori, presidente della cooperativa sociale ferrarese Esercizio Vita e rappresentante Regionale delle Palestre per la Salute della Regione Emilia-Romagna, a dare voce allo smarrimento di chi ha investito professionalmente in questo percorso, ma soprattutto ai cittadini affetti da patologie croniche. Il DPCM del 24 ottobre, infatti, ha disposto la sospensione dell’attività di tutte le palestre, ad eccezione delle attività con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza (LEA). Le Palestre certificate PPS_AMA (Palestre per la Salute che erogano Attività Motoria Adattata), pur erogando servizi a seguito di indicazione medica, ad oggi svolgono un servizio a totale carico del richiedente, senza intervento del Servizio Sanitario Nazionale. “Ci troviamo pertanto in una situazione indefinita – prosegue Pomidori – che non ci classifica né tra le palestre tradizionali in cui viene svolta attività di fitness né tra le palestre che erogano prestazioni mediche. Sospendere la nostra attività significa però privare migliaia di utenti di un servizio indispensabile alla loro salute”. Le Palestre PPS_AMA, certificate dalla Regione Emilia-Romagna, nascono infatti sulla base dell’evidenza scientifica che l’esercizio fisico sia un farmaco naturale, estremamente efficace nel percorso di trattamento di numerose patologie croniche. Grazie alla partnership tra sistema sanitario e soggetti pubblici e privati del territorio, è stata così creata negli ultimi anni una rete che conta circa 200 centri in Emilia-Romagna: palestre non sanitarie, ma che operano in costante contatto con il sistema sanitario, anche attraverso una formazione specifica sull’Attività Motoria Adattata, coordinata dal Servizio Sanitario Regionale. L’utenza è composta per la maggior parte da persone con patologie croniche che, al termine del percorso riabilitativo, necessitano di mantenere o migliorare le proprie capacità funzionali e la qualità della vita: persone affette da patologie muscolo-scheletriche e neuro-muscolari, cardiovascolari, dismetaboliche, oncologiche e respiratorie. “La cooperativa sociale Esercizio Vita è nata nel 2011 con l’affiancamento di Legacoop” racconta Chiara Bertelli, coordinatrice territoriale di Legacoop Estense, che sta supportando i soci della cooperativa nel tentativo di chiarire queste incertezze normative. “Oggi è composta da un team di 14 tecnici dell’attività motoria, che in questi anni hanno dato servizio ad oltre ottomila persone. Sarebbe un grave errore chiudere in questo momento un servizio essenziale per chi soffre di patologie croniche”.

“In seguito al prolungato e necessario lockdown disposto tra marzo e maggio – prosegue Pomidori – abbiamo purtroppo osservato, nei nostri utenti più fragili, perdita di autonomia e una pericolosa riacutizzazione dei rispettivi quadri clinici, dovuti alla mancanza di esercizio fisico strutturato. Riacutizzazioni che potrebbero portare a ospedalizzazioni ed incremento di terapia farmacologica, oltre che un appesantimento della problematica sociale. Altro che attività non essenziali, quindi. Le palestre PPS_AMA sono un presidio di salute pubblica, che aiutano a demedicalizzare il paziente cronico e abbassare i costi sanitari”. La nascita delle Palestre per la salute è un percorso virtuoso fortemente voluto sia dal Ministero della Salute sia dalla Regione, ma in questi anni non sono state reperite risorse pubbliche per poter far rientrare queste attività nei livelli essenziali di assistenza garantiti dal sistema sanitario. “Sono stati quindi i singoli imprenditori – spiega Pomidori – ad investire risorse per offrire un’opportunità di salute agli utenti fragili e con patologie croniche e, di conseguenza, al servizio sanitario regionale stesso. Ora chiediamo alla Regione e al Ministero della Salute un tempestivo chiarimento al DPCM del 24 ottobre, che ci consenta di continuare ad operare. Lo faremo in piena sicurezza, adottando con massima scrupolosità tutte le misure previste dai protocolli vigenti, come abbiamo sempre fatto in tutti questi mesi”.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it


Ti potrebbero interessare