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Da Ferrara Film Commission

LEITMOTIV è il nuovo progetto filmico ( cortometraggio) di Alessandro Rocca e Martina Mele, due giovanissimi ma promettenti registi, che sarà girato tra pochi giorni a Ferrara.

I due registi si sono diplomati nel 2016 presso il liceo artistico Dosso Dossi di Ferrara, da sempre appassionati di cinema e regia, nel 2014 creano la produzione indipendente Destination Film.
Tra Luglio e Agosto 2017 hanno lavorato come assistenti di produzione presso Daimon Film SLR al fianco del regista Stefano Salvati per i Videoclip Ufficiali “Il pescatore” di Fabrizio De André e “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti.
I temi del cortometraggio sono: Il senso della vita e la ricerca della propria identità.
Gli attori principali sono: Alessandro Rocca, Salvatore Antonio Langella (attore professionista: “Che Dio
ci aiuti”, “Provaci ancora prof”), Roberta Pazi (attrice teatrale e vicepresidente di Ferrara Off)
e Sofia Tassinari ( interprete femminile del videoclip di Antonello Venditti “Notte prima degli esami” girato
quest’estate nelle Valli di Comacchio).
Lo staff tecnico è composto tra gli altri dall’Operatore e Direttore della Fotografia Giacomo Banchelli , dal Fonico di presa diretta Giampiero Sanzari e dal Makeup Artist Tobias Tran. Fotografo di Scena è Giulio Pola.
Sinossi:
Perchè vivere? Questa è la domanda che si pone da tempo il protagonista di “Leitmotiv”, un ragazzo che non riesce a trovare il senso della vita e che vede nella morte l’unica via per sfuggire dall’oblio tediante dei suoi giorni. Ma anche quando la sua ultima speranza muore ed è deciso a farla finita, qualcosa di strano attira la sua attenzione. Un violista dalla pelle verde e dai modi bizzarri lo invita ad entrare in una misteriosa porta. E per chi non ha più niente da
perdere, un simile invito è un nonnulla…
Le riprese saranno girate a Ferrara il 10 settembre nel prestigioso Teatro Nuovo , mentre l’11 settembre le riprese saranno girate all’interno del bellissimo Parco Massari e nelle sedi della AUSL di via Cassoli e nell’ex Arcispedale Sant’Anna.
La Ferrara Film Commission ha dato supporto organizzativo alla produzione e al reperimento delle locations.
Si ringrazia la ditta ADCOM di Bologna per il noleggio delle attrezzature, la Dr.ssa Simonetta Beccari dell’ Azienda Usl di Ferrara e il Teatro Nuovo per l’autorizzazione alle riprese . Si ringrazia inoltre l’Ufficio Verde del Comune di Ferrara.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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