Skip to main content

da 42 firmatari

Gentile Sindaco,
Gentile Assessore Alessandro Balboni,
Scriviamo di nuovo, visto che alla nostra precedente mail del 7 aprile 2020 non abbiamo ricevuto risposta.

Chiediamo un chiarimento in merito a installazione ed esercizio di antenne 5G a Ferrara, essendo Lei, Signor Sindaco, investito di preminenti funzioni e prerogative in materia di tutela della salute pubblica.
In data 25/07/2019 come gruppo di cittadini ferraresi Le abbiamo inviato una lettera in cui La informavamo che  tale installazione può mettere a rischio la salute pubblica. Nella lettera Le chiedevamo di applicare il principio di precauzione, cioè di non installare il 5G a Ferrara finché non sia dimostrata l’innocuità di tale tecnologia per persone, animali e ambiente.

L’assessore Balboni ci ha tempestivamente risposto per iscritto con queste testuali parole:
“A tutt’oggi per quanto concerne la “normale” telefonia mobile possiamo tranquillamente affermare che la rete su Ferrara sia completa e matura. Completa perché tutto il territorio comunale è coperto; matura perché copre gsm, umts, lte, 3g, 4g per tutti i gestori. Detto questo, nessuno di questi gestori -vecchi e nuovi- parla di 5G”.
Purtroppo però, in contrasto con quanto affermato dall’Assessore, abbiamo di recente letto un annuncio di TIM, datato 09/12/2019, che dice di aver “conquistato” Ferrara come mercato per la rete 5g (https://www.wired.it/internet/tlc/2019/12/09/5g-tim/). Siamo molto preoccupati e Le chiediamo un aggiornamento. Afferma Tim: “Ecco il piano 2020 di Tim per il 5G. Chiude l’anno con uno sprint finale e apre il nuovo pensando già al 2021: il 5G di Tim in Italia accende le antenne a Monza e Brescia, punta al raddoppio su Milano entro il 2020 e “conquista” anche Genova e Ferrara, due capoluoghi in più rispetto ai piani iniziali per il 2019” (https://www.wired.it/internet/tlc/2019/12/09/5g-tim/?refresh_ce=). In qualità di garante della nostra salute, Le chiediamo cortesemente di informarci sullo stato di avanzamento lavori. Oltretutto ci risulta che siano in corso nella nostra città pressanti e capillari lavori anche ora da parte dell’azienda Fiber, un’azienda che installa fibra ottica, indispensabile per il funzionamento del 5G.

Vogliamo infine ricordarle che in tutta Italia c’è una ormai sterminata lista di abbattimenti alberi – avvenuti un po’ ovunque nel territorio nazionale anche in tempi di emergenza sanitaria nonostante il divieto. Perché proprio in questo periodo – nel quale tutti siamo a casa – ci si affretta a tagliare alberi in tutta Italia? Ebbene, dobbiamo convincerci che il tronco e il fogliame degli alberi rappresentano un ostacolo per le onde millimetriche del 5G, come riconoscono anche i gestori telefonici.(https://www.lastampa.it/cronaca/2020/04/06/news/il-valore-della-salute-e-quello-del-profitto-il-5g-1.38686965?fbclid=IwAR3kasAzusqPrh5q4W-GVMblFAdVB80Y2o7f2YHR0mb_-NOgfcr1e-DiaWk). Le chiediamo nuovamente se anche nella nostra città sono stati abbattuti o saranno abbattuti alberi per favorire la rete 5G. Ricordiamo che gli attuali limiti massimi di campo elettromagnetico da radiofrequenze non sono – in generale – conservativi della salute umana e dunque devono essere fortemente ridimensionati: ma ciò implica anche automaticamente, come ovvio, che i livelli di esposizione attuale non devono essere per alcuna ragione aumentati né oltrepassati, come invece avverrebbe qualora alle attuali tecnologie “2G”, “3G”, “4G” e “4.5G” cui è già esposta la popolazione e che come detto, resteranno in vigore, per le diverse funzioni e finalità che assolvono, dovesse aggiungersi il contributo dell’elettrosmog da standard “5G”. Il quadro, per come ora delineato, infrange, violandoli, diversi principi normativi nazionali, fra cui segnaliamo la L. 36/01 finalizzata, come dal nome stesso della norma, alla “protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”, e comunitari, a partire dal principio di precauzione sancito dall’articolo 191 del Trattato sull’Unione Europea (già art. 174 del TCE), di diretta applicazione e frequentemente richiamato nel diritto nazionale.

Per tutti questi motivi, Le chiediamo nuovamente di non autorizzare nel futuro l’installazione di antenne 5G sul territorio del quale Lei è responsabile, né l’esercizio dei relativi impianti.
Restiamo a disposizione per Vs. comunicazioni o aggiornamenti in merito, nell’interesse della salute dei cittadini e per la salvaguardia della flora e della fauna del Suo territorio.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it