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Da: Letteratura Dantesche

Mercoledì 12 dicembre al Giro Bio di via Terranuova

Le Letture Dantesche Ferraresi vedranno nella serata del 12 dicembre la spiegazione e la lettura del canto XII dell’Inferno, nel quale Dante e Vergilio, dopo aver incontrato il Minotauro, ammansito ancora una volta dalla potenza della parola del poeta mantovano, scendono alla riva del fiume infernale Flegetonte, nel quale si puniscono i violenti e gli omicidi e ove incontrano i centauri.

« Dopo il canto precedente, l’undicesimo, dottrinale, qui il poeta riprende la grande azione scenica dell’Inferno. La descrizione dei centauri dantesca lega mondo classico e mondo medioevale cristiano in un anello di perfezione senza tempo» spiega l’interprete Ruben Garbellini, che sarà accompagnato da un altro ospite d’eccezione, confermando il legame tra musica e poesia, il Maestro violinista Pierclaudio Fei, virtuoso e direttore d’orchestra.
Presso “Giro Bio”, via Terranuova 13, Ferrara, mercoledì 12 dicembre 2018, ore 21

Venerdì 14 dicembre al Giro Bio di via Terranuova 13
Serata extra-ordinaria

Una giovinezza poetica:
La Vita Nova
Oratorio profano per due voci e violino

La Vita Nova è il grande antefatto poetico che sta dietro l’immensa, sublime e inarrivabile costruzione dell’anima che è la Commedia. Nel libro della giovinezza poetica di Dante è racchiuso il sogno dell’amore e della morte di Madonna Beatrice, della di lei trasfigurazione e il proponimento di dare alla gentilissima donna opera degna di tanta virtù: e mai proponimento fu così altamente mantenuto nella storia della letteratura di ogni tempo e paese.
Venerdì 14 dicembre andrà in scena una rappresentazione per due voci e musica, dedicata a questo testo forse meno conosciuto del Sommo Poeta. Ad interpretarlo, insieme a Ruben Garbellini, ideatore delle Letture Dantesche Ferraresi, l’attrice Cinzia Vaccari, che ha già affiancato Garbellini nel biennio 2015 – 16 per le letture ariostesche in vari luoghi storici della città (Palazzina di Marfisa d’Este, la Biblioteca Ariostea e la Casa dell’Ariosto).
La serata vedrà una dominante musicale oltre che vocale, affidata al talento del Maestro Piergiorgio Fei, virtuoso e direttore d’orchestra. «Si delinea così un sodalizio tra musica e parola, una forma di teatro portato in luoghi non convenzionali, cui il pubblico sta dimostrando interesse, così come la collaborazione con la società Dante Alighieri per le recenti letture a Palazzo Bonacossi sempre a Ferrara, motivi di interesse per i quali ho deciso di allestire questa rappresentazione scenica a due voci e musica dedicata al testo dantesco»

Con la gentile partecipazione di Cinzia Vaccari e del M.° Pierclaudio Fei; messa in scena Ruben Garbellini
Presso “Giro Bio”, via Terranuova 13, Ferrara, venerdì 14 dicembre 2018, ore 21

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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