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Tra pochi giorni inizia H2O a Bologna, un’occasione importante per gli addetti ai lavori e gli esperti del settore dell’acqua. Il qualificato programma di convegni e seminari tecnici di rilievo internazionale sarà uno dei fattori d’eccellenza della rassegna. Ci saranno oltre settanta convegni e circa 400 relatori da tutto il mondo; tutti i più importanti referenti pubblici e privati del settore acqua in Italia e nel mondo. Si terrà dal 22 al 24 ottobre e in concomitanza verranno organizzate altre due importanti manifestazioni: Smart City Exhibition, dedicata alla città e Saie dedicata al mondo delle costruzioni. Si aspettano diecimila visitatori (nella scorsa edizione a Ferrara sono stati circa settemila).
“Il settore dell’acqua continua ad essere di grande interesse industriale e soprattutto di grande importanza ambientale”, dicono i responsabili di BolognaFiere Marino Capelli e Pierfrancesco Pighetti. “Oltre ai temi classici di interesse generale sulla regolazione, sulle innovazioni tecnologiche e sugli aspetti economici finanziari oltreché gestionali, saranno approfonditi tutti i nodi attuali tra cui la attuazione della direttiva quadro sulle acque, il risparmio della risorsa e beni comuni, l’analisi delle acque e la sua qualità, la dinamica degli investimenti e dei finanziamenti, la regolazione tariffaria e molto altro, poi come sempre sono previsti dei focus specifici su protezione sistemi idrici, sul telecontrollo e automazione, sui misuratori di portata, sulle analisi delle reti fognarie, nei gestione sistemi informativi”.

All’interno di H2O vi sarà anche la Conferenza Internazionale Water Ideas 2014. La Conferenza di tre giorni sarà dedicata alla presentazione e alla discussione delle più recenti e innovative strategie, tecniche e applicazioni nella gestione dei sistemi idrici urbani a livello internazionale con particolare attenzione al coinvolgimento della ricerca scientifica, di avanzate esperienze gestionali e dei progetti europei in corso del settore. Vi sono poi i temi che si affronteranno nelle Conferenze CH4 all’interno di Accadueo che avrà innanzitutto come ospite protagonista l’istituzione nazionale di maggior prestigio ed autorevolezza: il Cig (Comitato italiano gas). Così come si affronteranno i temi delle misura, con le applicazioni dei contatori intelligenti e le prospettive di applicazione delle smart grid alle reti di distribuzione del gas. Con le associazioni industriali dei Distributori (Anigas e Federutility) si affronterà l’attualissimo tema del “dialogo” tra le aziende di vendita ed i distributori, con particolare attenzione ai temi dello “switch” e del taglio fornitura per morosità.
Soddisfatto Andrea Cirelli, referente scientifico dell’evento: “Sul tema dell’acqua molte cose sono avvenute sia a livello internazionale e nazionale sia a livello regionale; si tratta di un buon segnale che indica come stia crescendo la sensibilità generale su questo fondamentale tema. La situazione delle infrastrutture idriche e della gestione dell’acqua è fortemente critica; per tentare un superamento della cronica debolezza strutturale sono necessari ingenti investimenti; è opportuno valutare dove e come reperire queste risorse. Serve un approccio moderno e sostenibile al problema della qualità dei corpi recettori, sia in senso generale, sia in funzione della specificità degli usi. Bisogna incentivare la riduzione degli sprechi, migliorare la manutenzione delle reti di adduzione e di distribuzione, ridurre le perdite, favorire il riciclo dell’acqua ed il riutilizzo delle acque reflue depurate. E’ necessario si sviluppi una cultura economica dei servizi pubblici ambientali e una maggiore attenzione sia a livello di costi che soprattutto di prezzi e dunque di tariffe. Il sistema tariffario è uno degli aspetti fondamentali e forse più critici nel sistema di gestione dei servizi ambientali. A me tuttavia piace insistere molto sulla qualità. Un approccio moderno e sostenibile al problema della qualità deve fare riferimento alla qualità dei corpi recettori, sia in senso generale, sia in funzione della specificità degli usi; bisogna incentivare la riduzione degli sprechi, migliorare la manutenzione delle reti di adduzione e di distribuzione, ridurre le perdite, favorire il riciclo dell’acqua ed il riutilizzo delle acque reflue depurate. Bisogna sensibilizzare gli utenti al risparmio nell’utilizzo dell’acqua per uso domestico, ma anche contenere e ridurre lo spreco di acqua – anche potabile – negli usi produttivi e irriguo, in particolare incoraggiare e sostenere “anche con incentivi economici” specifiche ricerche e studi per migliorare l’utilizzo dell’acqua nei processi produttivi. Lo sviluppo di una cultura economica dei servizi pubblici ambientali è il vero tema: serve maggiore attenzione sia a livello di costi che soprattutto di prezzi e dunque di tariffe, ma soprattutto serve percorso di civiltà verso uno sviluppo di una cultura economica dei servizi pubblici locali.”
Per Duccio Campagnoli, presidente di BolognaFiere, lo scenario di riferimento per il settore idrico nei prossimi anni sarà caratterizzato da nuova regolazione tariffaria che impatterà favorevolmente sugli investimenti del settore idrico. Ci dice: “Nei prossimi anni proseguirà l’azione di trasformazione e adeguamento del settore idrico integrato ad opera di Aeegsi, l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e il Sistema Idrico, che nel dopo referendum del giugno 2011 è divenuta il soggetto decisionale in materia. Alla luce del nuovo quadro regolatorio, e quindi alla presenza di regole certe e note ex ante, sta dunque emergendo un accresciuto interesse a sostenere gli investimenti previsti nel settore da parte di istituti finanziatori, sia nazionali, sia esteri. Le nuove tariffe approvate dall’Aeegsi consentiranno lo sviluppo di oltre 4,4 miliardi di investimenti nei prossimi 4 anni (pari a 32,5 euro di investimento medio annuo per abitante). Nonostante la forte disparità con gli altri paesi europei (con una media di 80 euro/ab/anno di investimenti) l’Italia riprende un nuovo percorso virtuoso di sviluppo degli investimenti in parte bloccato negli ultimi tre anni.” Un’occasione di informazione e di approfondimento da non perdere.

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Deborah Milano


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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