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Domani, mercoledì 26 novembre, avrà luogo la seconda edizione dell’iniziativa “La Società a Teatro”. Il Teatro comunale Claudio Abbado ospiterà per una giornata intera, dalla mattina al dopocena, i progetti e le esperienze teatrali di alcune realtà del ferrarese che interagiscono con il disagio e la disabilità [vedi il programma]. La giornata è concepita come una sorta di festa comune aperta a tutti, ideata per promuovere l’arte come forma di partecipazione alla vita sociale e condividere con i cittadini la realtà di persone che spesso non hanno voce. Partita come sperimentazione, quest’anno l’iniziativa si consolida e si arricchisce: la sessione serale si aprirà con un saluto delle autorità; in chiusura, come omaggio all’intitolazione del Teatro Comunale al maestro Claudio Abbado, un finale in musica con la partecipazione della Friends Chamber Orchestra diretta da Filippo Zattini e artisti e gruppi della rete della Società a Teatro.

Ne abbiamo parlato con il regista Massimiliano Piva e la pedagogista Alessia Veronese del Teatro Cosquillas, che partecipano alla giornata con due videoclip di loro laboratori teatrali, “Gli ingredienti dell’amore” [vedi] e “Un passo oltre” [vedi].

Massimiliano, voi siete tra i promotori dell’iniziativa, quanto sono importanti esperienze come questa per persone con disagio o disabilità?

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Il logo della rassegna “La società a Teatro”

L’anno scorso abbiamo partecipato con un gruppo di persone con trauma cranico del Centro Perez (Città del Ragazzo) che hanno avuto la grande opportunità di recitare sul meraviglioso palcoscenico del Teatro comunale. Un’esperienza che ha decisamente segnato le loro vite, perché queste persone hanno avuto una vita piena prima della disgrazia che li ha colpiti, c’è l’ingegnere, la manager, l’impiegato di banca, tutte persone che, nonostante tutto, cercano di fare la vita che avevano prima, seguendo le loro passioni, andando al cinema e a teatro. Il fatto di trovarsi dall’altra parte, sul palcoscenico, gli ha dato una grande soddisfazione e una spinta in più per continuare con forza il duro e lungo percorso riabilitativo. L’attività teatrale è un ottimo strumento di integrazione sociale e autodeterminazione della persona disabile; riuscire ad esibirsi in pubblico e in un contesto ufficiale come questo è un’occasione unica.

L’hanno scorso avete partecipato portando in scena uno spettacolo, come mai quest’anno avete scelto la proiezione di video?

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Massimiliano Piva e Alessia Veronese

I video non erano previsti, ci sono stati proposti e li abbiamo realizzati proprio perché ci sembrava importante documentare il lavoro complesso che sta dietro alla messa in scena, soprattutto nel caso di persone con disagio psichico e con difficoltà di relazione. Proiettarli durante la giornata al Comunale ci offre la possibilità di raggiungere molte più persone e di mostrare questi progetti laboratoriali agli operatori che lavorano nell’ambito del sociale, per condividere una metodologia di lavoro sperimentata per anni e che funziona, per aggiornarsi e conoscersi. In due parole, il video diventa uno strumento di sensibilizzazione, di promozione tecnica e un “certificato” che mostra la qualità dei servizi erogati nel territorio. Siamo molto soddisfatti di questi video, due perle che immortalano il lavoro di anni, lavoro che non avremmo potuto raccontare in modo così efficace solo attraverso la parola.

Effettivamente i video sono molto bene fatti. Le riprese dei laboratori e delle prove, le interviste agli attori su come hanno vissuto l’esperienza e agli operatori sulle tecniche teatrali utilizzate, mostrano tutta la ricchezza del percorso. Ci potete presentare brevemente i due lavori?
Entrambi sono stati realizzati da Alberto Gigante. “Gli ingredienti dell’amore” (24 min.) è un video-documentario sulla preparazione dell’omonimo spettacolo di teatro-psichiatria, che vede come protagonisti persone del Centro di salute mentale di Cento (Simap). “Un passo oltre” (5 min.), invece, è il risultato di un laboratorio con gli attori de “La Pieve” di Ostellato e Portomaggiore, che sono ragazzi con disabilità congenita. Con questo video abbiamo partecipato al Festival internazionale delle abilità differenti di Carpi e siamo arrivati terzi. La partecipazione attiva a manifestazioni come festival e simili ha proprio lo scopo di promuovere e testimoniare l’efficacia dell’arte terapia nello sviluppo dell’identità personale dell’individuo e del gruppo sociale.

In entrambi i video gli attori mostrano scioltezza e grande espressività. Addirittura in “Un passo oltre” mettono in scena addirittura una coreografia, in cui si muovono e si relazionano all’unisono. Il risultato è stupefacente. Alessia, il tuo punto di vista da pedagogista…
Il teatro è uno strumento molto efficace, soprattutto in certe situazioni di disagio. Ma ci sono alcuni ingredienti che fanno la differenza: il gruppo, il divertimento, la relazione, lo stare bene, costruire qualcosa. L’obiettivo non si raggiunge se si mette in scena un copione dall’inizio alla fine o se si raggiungono obiettivi prestabiliti. La ‘terapia’ è condividere con i propri amici un momento, un sorriso, le proprie emozioni e stare bene con loro. Terapeutico è costruire qualcosa divertendosi.
Per quanto riguarda l’altro video, “Gli ingredienti dell’amore”, occorre dire che “La compagnia del valori” di Cento è un gruppo eccezionale, i ragazzi sono molto motivati e le educatrici stanno facendo un ottimo lavoro. Prova ne è il fatto che le educatrici, l’infermiera e le volontarie del centro hanno partecipato personalmente al laboratorio, mettendosi in discussione, senza la paura di perdere il proprio ruolo. Nel video le vedete, sono entrate perfettamente in relazione con le persone in cura, raggiungendo una reale reciprocità di emozioni.
Aggiungo che sarebbe benefico per tutti, ma proprio tutti, perseguire questo tipo di valori, ricercando la condivisione, lo star bene insieme e rispettandosi reciprocamente.

Massimiliano Piva, regista, esperto in tecniche teatrali del Metodo Cosquillas
Alessia Veronese, pedagogista, esperta in protocolli educativi del Metodo Cosquillas

Partner che hanno contribuito alla realizzazione del progetto “Gli ingredienti dell’amore”: Az. Usl di Ferrara Distretto Ovest, Dipartimento assistenziale integrato, salute mentale e dipendenze patologiche, Università di Ferrara, Città del Ragazzo, Centro attività riabilitative Corte dei Liutai, Servizio civile regionale, Regione Emilia-Romagna, Teatro parrocchiale di Renazzo.

Partner che hanno contribuito alla realizzazione del progetto “Spiriti liberi” e al video che ne è stato tratto “Un passo oltre”: Az. Usl di Ferrara Distretto sociale Sud-Est, le Amministrazioni comunali di Ostellato, Portomaggiore, Argenta, Regione Emilia-Romagna Il Faro Asp. del Delta ferrarese e Csr Quisisana di Ostellato, Associazione Arti e mestieri di Ostellato e Ass. La Speranza di Portomaggiore, Coop. La pieve di Maiero, Agriturismo “Ai due laghi” di Gambulaga.

Il progetto “La Società a Teatro” è coordinato da Agnese Di Martino per l’Associazione Agire Sociale, Centro Servizi per il Volontariato.

Per il programma dell’evento [vedi]: 0532-205688, segreteria@csvferrara.it
Biglietteria Teatro Comunale: costo del biglietto 5 euro

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Sara Cambioli

È tecnico d’editoria. Laureata in Storia contemporanea all’Università di Bologna, dal 2002 al 2010 ha lavorato presso i Servizi educativi del Comune di Ferrara come documentalista e supporto editoriale, ha ideato e implementato siti di varia natura, redige manuali tecnici.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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