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da: ufficio stampa Alberto Mazzotti

La stagione 2016 – che si apre il 22 aprile – punta sul binomio fra natura e slow sport.

Ravenna è città notissima, dal punto di vista storico e artistico. Ultima capitale dell’Impero Romano prima delle invasioni barbariche, conserva monumenti e mosaici straordinari, oggi Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, meta quotidiana di centinaia di turisti e scolaresche.

Non tutti sanno però che a pochi chilometri da Ravenna c’è una costa altrettanto affascinante e decisamente particolare: forse meno “glamour” rispetto alle non lontane Rimini e Cesenatico, ma straordinariamente affascinante soprattutto in termini ambientali.

Le località balneari più vicine a Ravenna – Marina Romea, Marina di Ravenna, Punta Marina, Milano Marittima – sono caratterizzate infatti da un aspetto insolito e bellissimo: la presenza della pineta a ridosso della spiaggia, all’interno della quale scorre la strada litoranea che porta agli stabilimenti balneari (i “bagni”, come li chiamano qui), e all’interno della quale sorgono anche strutture ricettive di prim’ordine.

La Società Gestione Campeggi ha sede a Marina di Ravenna, e gestisce quattro camping di moderna concezione, in altrettante località balneari del ravennate: il Parco Vacanze Rivaverde a Marina di Ravenna, il villaggio del Sole a Marina Romea, il Villaggio dei Pini a cavallo fra Punta Marina e Lido Adriano e il Villaggio Pineta a Milano Marittima. Tutti campeggi all’avanguardia dal punto di vista dei comfort e dell’ospitalità proposta: che comprendono non solo spazi attrezzati per tende, camper e roulottes, ma anche bungalow nuovissimi e molto confortevoli (con due stanze da letto, un bagno, una cucina, una veranda, e cinque posti letto complessivi), e ancora piscina, aree attrezzate per i ragazzi, market interni e ristoranti di ottimo livello, che basano i loro menù (di terra e di mare) sui cibi del territorio.

Perché la filosofia che guida la Società è proprio la voglia di mettere a rete e di valorizzare un territorio che nasconde parecchie gemme, e che si fa apprezzare principalmente da chi va alla ricerca di spazi verdi e incontaminati, di sapori genuini, di momenti di relax e di silenzio. L’intera area, ad esempio, fa parte del Parco Regionale del Delta del Po dell’Emilia-Romagna: ecco allora decine di aree da visitare per godere del costante connubio fra terra e acqua, o per vedere i meravigliosi fenicotteri rosa, di cui ormai la zona è ricchissima. E all’interno della pineta retrostante a tutte le località si snodano chilometri di piste ciclabili, percorsi facili e pianeggianti che permettono di godere in maniera “slow” di ambienti verdissimi e incontaminati, ricchi di avifauna e di angoli suggestivi.

E il filo conduttore della stagione 2016 – che per i quattro campeggi parte il 22 aprile per prosegue fino a metà settembre – è proprio il connubio fra natura e “slow sport”: la promozione cioè di itinerari e iniziative da praticare in bici, a piedi, con il fortunato nordic walking, ma anche a cavallo o in canoa. Per un’estate da vivere a totale contatto con la natura.

Per info e contatti, www.gestionecampeggi.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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