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Da: Ufficio Stampa Green Game

GREEN GAME A SCUOLA DI RICICLO: LA NUOVA VERSIONE DIGITAL!!

L’anno scolastico 2020-21 è senza dubbio l’anno in cui la didattica a distanza ha ottenuto maggiore spazio, diventando di fatto una regola e non più un’eccezione quando si parla di formazione scolastica.
In questo scenario, dove la digitalizzazione dei contenuti e dei rapporti fra studenti e insegnanti risulta ormai più che collaudati, i Consorzi Nazionali per la Raccolta, il Recupero ed il Riciclo degli Imballaggi CIAL, COMIECO, COREPLA, COREVE e RICREA hanno ideato un progetto per affiancare i ragazzi e i loro insegnanti nell’educazione ambientale, parte essenziale nella formazione di una cittadinanza attiva e responsabile.

Dopo diverse edizioni in presenza, condotte con successo in molte regioni italiane (Marche, Abruzzo, Puglia, Calabria, Sicilia, Lazio e Campania) l’edizione 2021 del GREEN GAME DIGITAL si pone un obiettivo ambizioso: sensibilizzare e coinvolgere i giovani sui temi dell’economia circolare, offrendo loro una più ampia visione circa la concreta opportunità di ridurre la produzione di rifiuti, fare una corretta raccolta differenziata e valorizzare il riciclo degli imballaggi in ALLUMINIO, CARTA E CARTONE, PLASTICA, VETRO E ACCIAIO.

L’approccio studiato dai Consorzi è estremamente innovativo e riuscirà a coinvolgere oltre 20.000 studenti in tutta Italia. Parteciperanno al progetto 106 Istituti Superiori, uno per ogni provincia italiana, a comporre un vero e proprio “Campionato Nazionale del Riciclo” per vincere il quale i ragazzi si batteranno in quiz a risposta multipla, classe contro classe, mettendo alla prova le loro conoscenze in campo ambientale.

Gli studenti potranno partecipare al Green Game Digital sia da scuola che da casa. Stabilito l’appuntamento si collegheranno su una piattaforma riservata, realizzata e gestita dagli esperti formatori della PeakTime – agenzia specializzata in progetti didattici, scelta dai Consorzi per gestire l’intera iniziativa – e nella prima fase assisteranno alla lezione supportata da contenuti multimediali appositamente studiati per catturare anche on line la loro attenzione.

Subito dopo si passerà alla fase di “verifica”: quiz, domande multi-risposta a tempo, vero o falso per stabilire il grado di apprendimento dei ragazzi durante la lezione e individuare così i più meritevoli dell’appellativo di “esperto riciclatore”. Lo studente più meritevole vincerà in premio un buono per gli acquisti online, mentre la classe che otterrà il punteggio medio più alto si aggiudicherà il pass per la Finalissima Nazionale dove incontrerà le migliori classi selezionate in ogni Istituto e in tutta Italia.

In una nota congiunta i Consorzi promotori del Green Game dichiarano: “L’obiettivo di questo collaudato format è di inquadrare le modalità di una corretta gestione dei rifiuti di imballaggio, focalizzando l’attenzione dei ragazzi sulle enormi potenzialità offerte dal riciclo, non soltanto nella vita quotidiana di tutti i giorni, ma anche pensando al loro futuro di cittadini consapevoli. L’iniziativa coinvolge le giovani generazioni attraverso un metodo didattico avvincente quanto efficace che coniuga apprendimento e divertimento. L’esperienza fatta gli scorsi anni ha dimostrato che questo approccio è sicuramente il più efficace, riuscendo a consolidare nella mente dei ragazzi concetti che altrimenti risulterebbero più ostici e meno attraenti”.

Il green Game prenderà il via mercoledì 3 febbraio da Ferrara: protagonisti gli studenti del bienno dell’IIS “N. Copernico – A. Carpeggiani”. Giovedì 4 febbraio invece si passerà in Lombardia, precisamente a Edolo (BS) con l’IIS “F. Meneghini” e l’I.S.I.S. “Facchinetti” di Busto Arsizio (VA).

Green Game per il valore didattico, etico e formativo è patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Tutte le informazioni e per le iscrizioni www.greengame.it e sulle pagine ufficiali di Facebook e Instagram. L’iscrizione e la partecipazione sono gratuite.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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