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Sonia Mariotti si definisce un’artista dalle mille sfaccettature, che si esprime in molteplici realtà artistiche: dalla qualifica di stilista di moda alla pittura, passando per la scrittura di testi, poesie e canzoni. La sua prima esperienza, in uno studio di registrazione, risale al 1994 con l’incisione del brano “Take my heart”, di cui ha firmato il testo. Il suo più recente cd s’intitola “Murales”, un lavoro che lei definisce un puzzle della sua vita. L’album contiene nove canzoni, con due ospiti d’eccezione quali Zeno Sala (U2 Zen Garden, Tribute Band) nel brano “Regalami chi sei” e Danilo Amerio in “Giocami”.

In questi giorni ha inciso “Pure pain”, il nuovo singolo con relativo video [vedi], si tratta della cover in inglese del suo brano “Libera”, realizzata con uno sguardo verso il mercato estero.

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“Pure pain”, il nuovo singolo di Sonia Mariotti

Iniziamo parlando di “Pure pain”, il tuo nuovo singolo…
“Pure pain” è la rivisitazione di “Libera”, uno dei singoli più belli del mio percorso discografico, che mi ha dato grandi emozioni. Per quanto riguarda il testo, abbiamo scelto di parlare delle guerre e delle atrocità, che sempre più spesso i media ci raccontano quotidianamente.
Nonostante tutte le notizie, mi sembra che non abbiamo la percezione globale di tutto quello che accade attorno a noi ma, da semplici e impotenti spettatori, non possiamo fare altro che assistere alle mostruosità che l’essere umano infligge attraverso il potere. Io l’ho sintetizzata così: “Ci vuole il passo felpato per camminare sulla testa degli angeli”. Il brano si avvale di nomi importanti del panorama musicale italiano, l’arrangiamento, in puro stile “morriconiano”, è di Tato Grieco, il basso di Paolo Costa, le chitarre di Stefano Tedeschi e Gigi Cifarelli, il coordinamento delle batterie di Gabriele Paganoni. Naturalmente non mancano i miei autori del cuore: Sergio Vinci e Dino Vollaro e il produttore Alberto Boi. Ho interpretato il brano come meglio potevo, cercando di dare il mio contributo, basandomi sull’emotività che provocano in me questi tragici avvenimenti.

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Frame del video

Il nuovo video ha raccolto molti consensi sulla tua pagina Facebook…
Il video è stato per me la parte più bella di tutto il lavoro, ci abbiamo messo un’intera estate ma credo sia riuscito molto bene, grazie al “piccolo grande genio” Marco Del Torchio, che è anche un mio carissimo amico. Abbiamo cercato di ricreare dei paesaggi mistici e degradati, distrutti ma pieni di storia, cercando i territori selvaggi più adatti, con l’aiuto del local manager Ivano Badii.Trattando un tema come la guerra, abbiamo preferito utilizzare il bianco e nero, in modo da non avere precisi riferimenti temporali. Sono molto soddisfatta di questo progetto, così come lo è il mio team di lavoro; per quanto riguarda Facebook, spero che i consensi aumentino sempre di più.

Pure pain è pensato per il mercato estero?
Con “Pure pain” ho raggiunto un bellissimo traguardo, una grande soddisfazione dopo vent’anni di lavoro e di gavetta nel mondo della musica, infatti, sotto il severo esame di Vevo, che è il canale Internet di proprietà di Sony music entertainment, Universal music group e Abu Dhabi media company, sono stata scelta come unica rappresentante italiana indipendente. Questo risultato è stato raggiunto grazie al mio curriculum e alla mia storia musicale: tre album, il nuovo singolo e due brani inseriti in compilation. “Pure pain” strizza l’occhio anche al mercato estero, inoltre, ne abbiamo realizzato una versione “Electropop”, ideata e remixata dai bravissimi Special Q.

Singolo e video, in questa Italia ferma al palo, rappresentano la tua volontà di non arrenderti?
No! Non ci si deve arrendere. Io non mi arrendo, ferma non ci so stare. Con questo progetto ci dirigiamo verso il mercato estero, ci si prova almeno. Qui le cose sono complicate, non c’è molto spazio. Anche se credo sempre che la qualità si possa apprezzare dappertutto.

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Sonia Mariotti durante l’incisione del nuovo singolo

Nel tuo album “Murales” hai cantato con Danilo Amerio, com’è nata la vostra collaborazione?
Da ragazzina avevo acquistato un vinile di Danilo, “Buttami Via”, mi piaceva molto. Poi mi sono ritrovata con un suo brano inedito, durante il mio percorso musicale in Accademia, con il maestro Dario Lagostina. Lo cantavo sempre, era la mia valvola di sfogo quando volevo urlare qualcosa a qualcuno, il brano era “Giocami”. Quando intrapresi il percorso discografico, ne parlai con il mio editore, quel brano era mio da sempre. Lui, collaborando con Danilo, è riuscito a farmelo ottenere. Così ci mettemmo in contatto e nacque il duetto. Danilo Amerio è un grande maestro, professionista, autore e interprete. Umanamente è splendido.

I testi delle tue canzoni hanno “un’anima”, quanto sono importanti le parole per te?
I testi sono fondamentali in una canzone. Io arrivo dalla vecchia scuola, quella cantautorale. Devo dire delle cose vere, che mi rappresentano. Mi devo raccontare sempre. Posso trasgredire sulla melodia, magari meno impegnata, ma devo compensare con un testo importante.

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William Molducci

È nato a Forlì, da oltre 25 anni si occupa di giornalismo, musica e cinema. Il suo film “Change” ha vinto il Gabbiano d’argento al Film Festival di Bellaria nel 1986. Le sue opere sono state selezionate in oltre 50 festival in tutto il mondo, tra cui il Torino Film Festival e PS 122 Festival New York. Ha fatto parte delle giurie dei premi internazionali di computer graphic: Pixel Art Expò di Roma e Immaginando di Grosseto e delle selezioni dei cortometraggi per il Sedicicorto International Film Festival di Forlì. Scrive sul Blog “Contatto Diretto” e sulla rivista americana “L’italo-Americano”.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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