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Da: Ferrara Off

Nuovo calendario all’insegna della contaminazione tra arti performative e visive, musica e poesia

Contaminazione, collaborazione e multidisciplinarietà: l’associazione Ferrara Off inaugura la stagione invernale presentando ‘Fuori Pista’, calendario di appuntamenti teatrali ma non solo, aperto alla danza, alla pittura, alla poesia e alla musica. «Lo spazio performativo che gestiamo ormai da tre anni in viale Alfonso I d’Este costruisce con sempre maggiore attenzione la propria identità – spiega Monica Pavani, presidente dell’associazione. La formazione e la rappresentazione teatrale conservano un ruolo privilegiato nella definizione delle attività, ma l’intenzione di Ferrara Off è costituire per la città di Ferrara un vero e proprio centro di produzione e fruizione culturale, un luogo di scambio e di confronto artistico capace di accogliere le più diverse istanze espressive della contemporaneità».
Il programma delle attività organizzate da gennaio ad aprile 2017 comprende otto spettacoli di teatro, tre appuntamenti musicali, una serata dedicata alla danza e una alla poesia, un ciclo di tre approfondimenti dedicati alla storia dell’arte. Le collaborazioni attivate con le istituzioni, gli enti e le associazioni attive sul territorio comprendono Cies, Conservatorio Frescobaldi, Ferrara Jazz Club, Ferrara Marathon, Fondazione Ferrara Musica, Riaperture, Teatro Comunale Claudio Abbado, Teatro Nucleo.

Ad aprire la stagione sarà “Dux in scatola”, sabato 21 gennaio alle 21, monologo di Daniele Timpano che salirà sul palco assieme al baule contenente – così parrebbe – le spoglie mortali di Benito Mussolini. L’attore – che con questa rappresentazione ha guadagnato la finale del Premio Scenario nel 2005 e la finale del Premio Vertigine nel 2010 – ripercorrerà le rocambolesche vicende del corpo del Duce, da Piazzale Loreto al cimitero di Predappio. Intreccerà alle avventure post- mortem testi letterari del Ventennio, luoghi comuni sul fascismo e materiali disparati provenienti dal web, per tracciare il percorso di Mussolini nell’immaginario degli italiani, dagli anni del consenso agli anni della nostalgia. Il giorno successivo, domenica 22 gennaio alle 18, sarà in scena ‘Digerseltz’, di Elvira Frosini in collaborazione con Officine Caos e Stalker Teatro, che affronterà l’ossessione contemporanea del cibo, l’azione del sostentamento come pratica culturale massificata, rituale legato al rapporto dell’essere umano con il corpo, la fame e la morte, con il sacro e con la comunità.

«Cominciamo con un weekend intenso, doppio appuntamento di teatro – racconta l’attore Marco Sgarbi, tra i fondatori di Ferrara Off -. Proseguiremo intrecciando discipline e arti diverse. Sabato 28 gennaio il maestro Berardo Mariani proporrà “L’antica essenza del teatro”, opera da camera ispirata al “Teatrino di don Cristòbal” del poeta Federico Garcia Lorca, composta assieme agli studenti del Conservatorio Frescobaldi. Altre intersezioni con il mondo della musica arriveranno grazie alle interessanti sinergie sviluppate con Ferrara Musica, con il Jazz Club e con il Teatro Comunale. Venerdì 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, presso la Sala Estense si terrà il concerto “Exil” del compositore georgiano Giya Kancheli, assieme alla lettura di testi poetici di Paul Celan. Per approfondire la conoscenza dell’autore rumeno, imprescindibile riferimento del Novecento, domenica 29 Ferrara Off ospiterà la mise-en- scène del carteggio intercorso tra Celan e la scrittrice austrica Ingeborg Bachmann».

Musica e poesia si incontrano anche giovedì 26 febbraio con “Alberto Masala meet Marco Colonna”, appuntamento in collaborazione con il Jazz Club e Cies che farà dialogare lo scrittore sardo e il clarinettista in una performance concertistica vivace e inusuale, quasi una sfida agita. L’identità nazionale e il passato più recente saranno al centro di “Nostra Italia del miracolo” sabato 4 febbraio, monologo di Maura Pettorusso dedicato alla vicenda personale e agli scritti della giornalista Camilla Cederna, premio Cassino Off 2016. L’integrazione delle persone uscite dal carcere e la funzione educativa della pena saranno invece le tematiche affrontate sabato 11 febbraio da Horacio Czertok e Moncef Aissa del Teatro Nucleo, con “Il mio vicino”.

Sabato 25 febbraio sarà la danza ad essere protagonista, con “Poema degli atomi” di Elisa Mucchi, ricerca coreografica sulla “in-definizione”, strutturata come un vero e proprio work in progress, che in questa replica propone per la prima volta il passaggio dall’assolo al duetto. La danzatrice inoltre curerà tra gennaio e marzo il workshop di danza per madri con figli e figli “Ui_Oi_We”, finalizzato a stimolare la comunicazione non verbale, a conoscersi e riconoscersi attraverso il contatto. Alla fotografia sarà dedicata la serata di venerdì 17 marzo, “Anatomia dei sentimenti”, organizzata assieme alle autrici Giulia Maria Falzea e Claudia Gori per il festival Riaperture: il loro libro, che raccoglie testi e fotografie, verrà presentato attraverso un reading accompagnato da musica e proiezioni. Lo sport e il piacere della corsa sarà invece il focus di “La grande storia della maratona dal 490 a.C. al 2076 d.C.”, epopea atletico-teatrale ideata da Laurent Soffiati e Roberta Pazi nell’ambito del festival Storie di passi, in calendario sia sabato 18 che domenica 19 marzo.

«Ci piace ospitare spettacoli capaci di portare un valore aggiunto, il cui potenziale non si esaurisca nella rappresentazione ma sappia espandersi coinvolgendo i ferraresi in momenti formativi e di approfondimento – spiega Giulio Costa, tra i curatori della rassegna -. Per questo abbiamo voluto comprendere in “Fuori Pista” la mise-en-scène di alcuni racconti scritti da Anton Chekhov, selezionati appositamente per Ferrara Off dal regista Paolo Civati, e proporre nella stessa giornata – sabato 18 febbraio – un suo laboratorio dedicato allo studio della drammaturgia del celebre dramma “Zio Vanja”. Va nella stessa direzione la decisione di ospitare sabato 4 marzo “Tranne che il buio” e sabato 11 marzo “La boutique del mistero”, entrambi ispirati ai racconti di Dino Buzzati, e organizzare domenica 5 marzo un laboratorio di lettura ad alta voce basato sulle invenzioni fantastiche dello scrittore bellunese».

Sempre in quest’ottica si è voluto anticipare il concerto “Stabat Mater”, organizzato da Ferrara Musica al Teatro Comunale venerdì 14 aprile con l’ensemble “Il suonar parlante”, fissando tre incontri preparatori curati dal pittore Giacomo Cossio. Il ciclo, intitolato “Vite al limite”, si terrà la domenica pomeriggio dal 5 al 18 febbraio e indagherà con una prospettiva originale il lavoro di tre artisti contemporanei la cui biografia presenta assonanze cristologiche: Vincent Van Gogh, Jackson Pollock e Mario Schifano, rispettivamente domenica 5, 12 e 18 febbraio.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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