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Da: Comune di Comacchio

L’Assessorato alle Pari Opportunità opera sul territorio anche attraverso iniziative tese a prevenire e a contrastare il fenomeno della violenza sulle donne, grazie ad una rete di collaborazioni proficuamente avviata con la cooperativa sociale Girogirotondo, con il Centro Donna Giustizia di Ferrara, con l’Udi-Spazio Donna, con le donne del Gruppo teatrale comunitatio ‘Temperamenti’, ma anche con l’Universtià di Bologna- Dipartimento di Scienze dell’educazione, con le scuole del territorio, con la SPI-CGIL e con semplici cittadine.

Questa rete è riuscita a mettere in campo numerosi progetti ed attività di informazione e di formazione, primo tra i quali l’avvio dello sportello Antiviolenza Iris, gestito dalla cooperativa sociale “Girogirotondo”, promuovendo contestualmente percorsi formativi ed informativi di sensibilizzazione, rivolti alle scuole. Iris è uno sportello dedicato a donne con o senza figli, che hanno subito o che subiscono violenza psicologica, fisica, sessuale, economica, stalking, mobbing e violenza assistita. Offre ascolto ed accoglienza telefonica, colloqui individuali, sostegno, indicazioni sulle risorse disponibili sul territorio e la predisposizione di un piano di sicurezza in caso di pericolo grazie al collegamento con il Centro Donna Giustizia di Ferrara. E’ risaputo che la violenza sulle donne è un fenomeno trasversale, che interessa ogni strato sociale, economico, culturale, senza distinzione di razza, religione ed età. L’autore delle violenze, nella maggior parte dei casi, è il marito, il compagno o l’ex, per cui si tratta di violenza domestica, che mina l’integrità fisica e psichica della donna. Il fatto che le violenze siano inflitte da una persona per cui si prova fiducia e amore, in quel luogo protetto per eccellenza che è la famiglia, rende le conseguenze delle violenze ancora più pervasive. Uscire dalla violenza si può: lo sportello Iris garantisce alla donna uno spazio in cui sentirsi credute, non giudicate e dove potersi esprimere liberamente nella garanzia della riservatezza.

Lo sportello è aperto il mercoledì dalle ore 15 alle ore 18 in Via Spina, 34 Comacchio. Per appuntamento o semplicemente per chiedere informazioni, si suggerisce di contattare il 345/9689898. Negli orari di chiusura le telefonate vengono deviate al Centro Donna Giustizia di Ferrara.
I percorsi formativi/informativi e di sensibilizzazione dal titolo “Educare al rispetto per contrastare la violenza di genere” rivolti alle scuole del territorio sono così articolati:
Incontri formativi “Educare all’identità e alle differenze” rivolto alle/agli insegnanti di tutte le scuole del territorio comunale: nelle giornate del 17 novembre-2 dicembre (incontro aperto anche ai genitori) dalle ore 15 alle ore 17 per le/gli insegnanti delle scuole dell’Infanzia e Primarie. Nelle giornate del 11 novembre, 24 novembre e 13 dicembre (incontro aperto anche ai genitori) dalle ore 15 alle ore 17 per le/gli insegnanti della scuola Secondaria di 1^ e 2^ grado.
Laboratorio rivolto agli studenti e studentesse della scuola secondaria di 1^ grado di Comacchio e Porto Garibaldi dal titolo “Affettività e rispetto fra i banchi di scuola”. Nelle giornate del 10 novembre dalle 11 alle 13.30, 18 novembre dalle 10.30 alle 12.30 e 24 novembre dalle 11.30 alle 13.30 presso la Scuola Secondaria di 1^ grado Zappata di Comacchio. Nelle giornate 12-19-26 novembre dalle ore 11.30 alle ore 13.30 presso la Scuola Secondaria di 1^ grado Casati di Porto Garibaldi.

Laboratori dal titolo “Conoscere la violenza tra i banchi di scuola” presso la scuola primaria Caiazzo di Porto Garibaldi nei giorni 4-9-16 novembre e nel giorno 14 dicembre incontro con i genitori. Nella scuola primaria di San Giuseppe nei giorni 21-28 novembre e 2 dicembre, nella giornata del 21 dicembre incontro con i genitori.
Laboratori presso l’Istituto Remo Brindisi dal titolo: ‘Affettività, genere, identità’ nelle giornate del 16 novembre, 25 novembre, 25 gennaio e 29 marzo.

Incontro pubblico “La violenza nelle relazioni di fiducia-intimità” rivolto a coloro che frequentano l’Istituto di istruzione secondaria ‘Remo Brindisi’ del Lido degli Estensi, nella giornata di lunedì 28 novembre 2016, a Palazzo Bellini, dalle ore 9,30 alle 12,30.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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