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Da: Cooperativa riabilitare

IN PARTENZA IL PROGETTO “SAI, SONO ANCORA IO. LO YOGA E LA PAROLA”

Mercoledì 19 giugno alle ore 17, presso la palestra UISP del Centro Sportivo Arginone di via Rambaldi, avrà inizio l’edizione 2019 del Progetto “S.A.I., Sono Ancora Io” promosso dalla Cooperativa Sociale Riabilitare con la collaborazione di Agire Sociale, Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara e dell’Associazione ANDOS, Comitato di Ferrara (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno). Il progetto S.A.I prevede undici incontri (che dopo la pausa estiva, riprenderanno a settembre per concludersi a novembre) durante i quali un gruppo di donne operate al seno verranno condotte da uno psicoterapeuta e da un’insegnante di Yoga in un percorso esperienziale, innovativo nella sua formula, che congiungerà le tecniche dello Hatha Yoga (Asana, Respirazione, Silenzio) e la Parola-che-Cura della psicoterapia. L’obiettivo è quello di acquisire nuovi strumenti per affrontare, contenere ed elaborare l’esperienza dolorosa e traumatica della malattia.

Il progetto viene realizzato grazie a un contributo offerto dalla Fondazione Susan G. Komen, Italia, organizzazione senza scopo di lucro che opera dal 2000 nella lotta dei tumori al seno. I tumori del seno rappresentano le neoplasie maligne più frequenti fra le donne di tutte le età e la principale causa di morte nella popolazione femminile oltre i 35 anni. Ogni anno in Italia si registrano oltre 47.000 nuovi casi, una nuova diagnosi ogni 15 minuti. Una donna su nove sviluppa un tumore del seno nel corso della vita, con gravi ricadute sulle famiglie e sul mondo del lavoro. 

La Cooperativa Sociale Riabilitare è nata nel 2014 e offre servizi di riabilitazione domiciliare su tutto il territorio provinciale, anche per conto dell’AUSL di Ferrara. Coltiva inoltre una idea di riabilitazione basata sulla valorizzazione degli aspetti sociali inclusivi e comunitari, operando al domicilio delle persone e nei contesti della comunità a fianco della vivace realtà del mondo del volontariato.
Il progetto “S.A.I., lo Yoga e la Parola” si colloca pienamente nella missione della cooperativa innestandosi su una collaudata collaborazione con l’associazione ANDOS che offre da trent’anni alle donne operate al seno riabilitazione e supporto psicologico. Dall’esperienza del progetto S.A.I. condotta nei due anni precedenti è nato un gruppo di Auto Mutuo Aiuto che si ritrova a cadenza mensile presso la sede di Agire Sociale in via Ravenna e aderisce al Coordinamento delle realtà di auto mutuo aiuto che Agire Sociale promuove nel territorio ferrarese. I gruppi di Auto Mutuo Aiuto, presenti da molti anni sul territorio ferrarese, sono un variegato movimento di cittadini che si auto attivano, mettendosi personalmente in gioco su problemi di salute o su situazioni di disagio che condividono durante il loro percorso di vita. I gruppi di Auto Mutuo Aiuto offrono lo spazio e la condizione per narrare e narrare un dolore, una fatica, una difficoltà che stiamo vivendo, uno spazio di comprensione in quanto vissuta anche dagli altri partecipanti del gruppo. La partecipazione al gruppo è gratuita, libera e fondata sul rispetto della riservatezza.

Da: Cooperativa Riabilitare

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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