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Da ufficio stampa

Dal 17 al 19 marzo Ferrara è pronta a ospitare per la prima volta un festival di fotografia: Riaperture porterà in città undici mostre che riapriranno spazi urbani mai aperti o ancora parzialmente chiusi. In occasione della rassegna ci sarà anche un ricordo di Luigi Ghirri, il grande fotografo scomparso 25 anni fa. In collaborazione con Arci Ferrara e FICE Emilia-Romagna, sabato 18 marzo alle ore 18, al Cinema Boldini, verrà proiettato ‘Deserto Rosa / Luigi Ghirri’, il film di Elisabetta Sgarbi che ripercorre i paesaggi fotografici dell’autore emiliano.

Riaperture unisce l’indagine fotografica alla rigenerazione urbana, portando le immagini di artisti dalla portata internazionale e giovani ma già significativi autori in luoghi della città attualmente non in uso. Riaprire gli spazi della città e gli occhi di chi osserva la realtà, attraverso la fotografia, è l’obiettivo della nuova rassegna fotografica. Un weekend che trasformerà per la prima volta Ferrara in un collettivo laboratorio fotografico, grazie al ricco programma che comprende, oltre alle mostre, workshop, letture portfolio, visite guidate, reading, presentazioni e laboratori per bambini.

La prima edizione del festival vuole coinvolgere anche altri linguaggi, per offrire un’esperienza fotografica rotonda al visitatore, ancorata fortemente alla realtà che lo circonda e il paesaggio in cui è immerso. Per celebrare la figura di un fotografo che di fatto ha reinventato il paesaggio, Luigi Ghirri, scomparso il 14 febbraio 1992 nella sua casa di Roncocesi a Reggio Emilia, ci sarà in programma la proiezione di ‘Deserto Rosa / Luigi Ghirri’. Realizzato nel 2009 da Elisabetta Sgarbi, il film sviluppa la sua narrazione proprio attigendo dagli scatti del fotografo emiliano. L’appuntamento è fissato per sabato 18 marzo, ore 18, al Cinema Boldini, per un evento in collaborazione con Arci Ferrara e FICE Emilia-Romagna.

Sabato 18 marzo – ore 18.00

Cinema Boldini – Ferrara

“Deserto rosa / Luigi Ghirri”

un film di Elisabetta Sgarbi

per Rai Cinema, Betty Wrong e Regione Emilia-Romagna (2009)

Fotografie Luigi Ghirri – Testi Aleksandr Sokurov – Con Sabrina Colle e Andrea Renzi

Voci Toni Servillo e Andrea Renzi – Musiche originali Franco Battiato

L’evento fa parte del programma del festival di fotografia di Riaperture:

www.riaperture.com/festival/programma

Riaperture è organizzato dall’associazione culturale omonima, fondata nel maggio 2016 da un gruppo di fotografi, professionisti e non, che si sono riuniti per cercare di portare a Ferrara qualcosa che prima non c’era: un festival di fotografia, innanzitutto, ma anche la spinta a riaprire attività commerciali abbandonate o spazi pubblici chiusi. «”Riaperture” – spiega il presidente dell’associazione Giacomo Brini – è un nome che sottolinea la volontà di riaprire una città e riaprire anche i nostri occhi sulla realtà circostante, attraverso la fotografia di qualità, con un festival organizzato grazie soprattutto alla passione volontaria degli associati».

Dal 17 al 19 marzo 2017 la fotografia riaccende la luce su quella Ferrara che non si vede in cartolina o sui libri di storia: la Ferrara dell’ex caserme dei pompieri, delle ex case popolari, dei negozi chiusi, di spazi in ristrutturazione. Quella Ferrara brulicante vita (passata o futura) che, fosse anche solo per tre giorni, tornerà a illuminarsi proprio grazie alla fotografia. Il festival Riaperture è fatto per chi «non vuole lasciarsi stare, dietro o davanti alla macchina fotografica», e risponde alla necessità di guardare alla realtà che ci circonda, sia locale che globale, con occhi nuovi. «Giudizi, valori, situazioni: tutto prende una luce diversa, più autentica e laterale, e la macchina fotografica diventa lo strumento per smuovere la terra sotto ai nostri piedi, vedere cosa c’è sopra, sotto, fuori, dentro».

Organizzazione, sponsor e partner del progetto

Riaperture Photofestival Ferrara è organizzato dall’associazione culturale Riaperture.

Ha il patrocinio e il sostegno del Comune di Ferrara.

Il festival si svolge in collaborazione con Consorzio Factory Grisù, che metterà a disposizione alcuni dei suoi spazi per ospitare mostre ed eventi di Riaperture.

Il concorso fotografico è sponsorizzato da RCE Foto Rovigo ed Emilbanca.

Il progetto Disco Emilia è ospitato a Ferrara grazie alla collaborazione con Spazio Gerra.

Contatti

Giacomo Brini 3200152974 Fabio Zecchi 34892115311

email stampa@riaperture.com web www.riaperture.com

facebook facebook.com/riaperture

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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