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da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Lunedì 10 novembre – Jazz Club Ferrara, Torrione San Giovanni – Ore 21.30
In collaborazione con Bologna Jazz Festival
Steve Kuhn Trio
Steve Kuhn, pianoforte;
David Wong, contrabbasso;
Billy Drummond, batteria

In occasione di un nuovo appuntamento in collaborazione con Bologna Jazz Festival, Kuhn si esibirà in trio accompagnato da una ritmica di assoluta eccellenza formata da David Wong al contrabbasso e Billy Drummond alla batteria.

Detentore di una carriera lunga quasi mezzo secolo, da far invidia a qualsiasi musicista, Steve Kuhn (Brooklin, 1938) è considerato una leggenda vivente del pianismo internazionale e un imprescindibile innovatore del linguaggio pianistico in ambito jazz.
Lunedì 10 novembre alle ore 21.30, in occasione di un nuovo appuntamento in collaborazione con Bologna Jazz Festival, il pianista americano calcherà il palcoscenico del Jazz Club Ferrara accompagnato da una ritmica di assoluta eccellenza formata da David Wong al contrabbasso (in sostituzione di Palle Danielsson) e Billy Drummond alla batteria.
Kuhn si avvicina al pianoforte all’età di cinque anni e solo otto anni dopo lo troviamo ad esibirsi nei principali club di Boston dove, durante il periodo universitario, ha l’opportunità di affiancare artisti del calibro di Coleman Hawkins e Chet Baker.
Il giovane pianista cavalca letteralmente i ruggenti anni ‘60 frequentando la Lenox School of Music dove apprende, tra gli altri, da Ornette Coleman e Don Cherry per poi entrare a far parte prima della band di Kenny Dorham, poi del quartetto formato da John Coltrane. Suona a fianco di Stan Getz, ma è nel gruppo di Art Farmer che conosce Steve Swallow e Pete LaRoca con cui, nel 1966, forma il proprio trio. La successiva collaborazione con il vibrafonista Gary McFarland e la registrazione di “The October Suite” (Impulse, 1966) lo pongono all’attenzione di Manfred Eicher, patron della prestigiosa etichetta ECM, innescando un sodalizio che prosegue tuttora.
Dopo svariati anni trascorsi in Svezia, punto di partenza per numerose tournée europee, fa ritorno negli States dove nella metà degli anni ’80 forma un trio con Ron Carter e Al Foster.
Nell’ultimo ventennio Kuhn ha itinerato in lungo e in largo per il globo con il proprio trio (che ha visto alternarsi artisti del calibro di David Fink, Eddie Gomez, Buster Williams, Joey Baron, Bob Moses, Lewis Nash…) dando vita a numerosissime registrazioni in cui emergono bellezza del tocco, spiccato senso della melodia ed una varietà di timbri sorprendente.
“Wisteria” è l’ultimo album edito da ECM che vede Kuhn accompagnato da Steve Swallow e Kenny Baron. In esso vi è spazio per composizioni originali, ma anche per nuove rivisitazioni di brani dello stesso leader come “Promises Kept”. Non sappiamo esattamente quali pezzi o versioni di essi Kuhn eseguirà nella serata di lunedì, siamo tuttavia certi che essa costituisce un appuntamento imperdibile.

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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