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Lunedì 12 dicembre il sorprendente “regno” musicale dei Malkuth signoreggia nella torre del jazz estense. Il giovane ed eccellente quintetto formato da Mirko Cisilino alla tromba, Filippo Orefice al sax tenore, Filippo Vignato al trombone, Mattia Magatelli al contrabbasso e Alessandro Mansutti alla batteria, presenta l’omonimo, riuscitissimo progetto discografico.
Segue il concerto l’imprevedibile jam session.

Malkuth significa “regno”, il piano della realtà in cui viviamo sulla terra, quel mondo in cui tutto interagisce con importanza ed effetto. Tutto è consciamente o inconsciamente sostanza e scambio. Ne risultano infinite possibilità. Questo aspira ad essere la musica dei Malkuth, protagonisti del penultimo appuntamento dell’anno firmato “Monday Night Raw”.
Formatosi nel 2013 in Friuli Venezia Giulia, e già con un’eccellente prova discografica dall’omonimo titolo pubblicata lo scorso anno, il quintetto formato da Mirko Cisilino alla tromba, Filippo Orefice al sax tenore, Filippo Vignato al trombone, Mattia Magatelli al contrabbasso e Alessandro Mansutti alla batteria, lavora per sviluppare un linguaggio personale in cui cellule compositive danno vita a improvvisazioni collettive, che a loro volta possono generare altre forme musicali, senza mai seguire un percorso prestabilito. Il suono nasce attraverso un processo naturale basato sull’ascolto e il dialogo tra cinque musicisti che hanno ben metabolizzato il linguaggio e la pratica del jazz proveniente dalla grande stagione degli anni Sessanta. Ne conseguono grande libertà e ampio spazio all’improvvisazione, per valorizzare il costante ed espressivo intrecciarsi delle voci dei fiati sul fitto tappeto tessuto dalla ritmica. Il risultato è splendido, così come lo era nello storico quartetto di Ornette Coleman. I tre fiati, veri protagonisti, hanno tutti suoni eccellenti e idee improvvisative lucide e comunicative; svettano grazie alla loro interazione e al modo genialmente sempre opportuno di emergere a turno dal discorso complessivo, spesso anche in modo quasi puntillistico, senza mai scivolare né nel caos, né nel criptico. “Coinvolgente e ogni volta sorprendente, fresco e profondo al tempo stesso, Malkuth può essere considerato uno dei migliori progetti fin qui ascoltati.” Afferma il critico Neri Pollastri.
Ad impreziosire l’appuntamento di lunedì 12 dicembre sarà il ricco aperitivo a buffet (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla grooveggiante selezione musicale di Willygroove Dj. Segue il concerto l’imprevedibile jam session. Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.

“Note in bianco e nero”, personale del giovane fotografo valtellinese Michele Bordoni curata da Eleonora Sole Travagli in collaborazione con Endas Emilia-Romagna e iscritta nel progetto “Intrecciare cultura” patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, è fruibile al Jazz Club Ferrara fino al 23 dicembre, nelle serate di programmazione.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara.
Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15
Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a partire dalle ore 20.00
Performance 21.30
Jam Session 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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