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da: ufficio stampa Crossroads

Per la prima volta la città di Bagnacavallo (RA) entra a far parte del circuito di Crossroads, il festival itinerante organizzato da Jazz Network e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna. A dare risalto a questo esordio arriverà un nome di spicco della musica brasiliana, il violoncellista Jaques Morelenbaum, che lunedì 14 marzo (alle ore 21) si esibirà al Teatro Goldoni col suo Cello Samba Trio, con Lula Galvão alla chitarra e Rafael Barata alla batteria. Il samba vestirà i panni elegantissimi della musica da camera e quelli casual dell’improvvisazione jazzistica.
Il concerto è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Bagnacavallo e Accademia Perduta-Romagna Teatri. Biglietti: intero euro 15, ridotto 12.

Musicista eccelso, violoncellista sopraffino, arrangiatore colto e originale, Jaques Morelenbaum è uno dei grandi nomi della musica brasiliana.
Nato a Rio de Janeiro nel 1954, Jaques respira musica fin dall’infanzia e collabora a lungo e proficuamente con le più grandi firme della musica popolare del suo paese, da Gilberto Gil a Maria Bethânia, da Milton Nascimento a Chico Buarque, da Egberto Gismonti a Gal Costa, per citarne alcuni. Ma i momenti più esaltanti della sua carriera sono stati quelli con Antonio Carlos Jobim, della cui Banda Nova fece parte tra il 1984 e il 1994, anno della scomparsa di Jobim. Fu durante questo stesso periodo che prese il via un’altra sensazionale collaborazione di lunga durata, quella con Caetano Veloso, per il quale a partire dal 1991 Morelenbaum è stato direttore musicale, arrangiatore, produttore oltre che, naturalmente, strumentista.
Vanta inoltre un rapporto musicale intenso con Ryuichi Sakamoto e collaborazioni con tantissimi altri artisti di varia estrazione e provenienza, tra i quali Sting, David Byrne, Dulce Pontes, Cesária Évora, Julieta Venegas, Henri Salvador, Juliette Greco, Fiorella Mannoia, Omar Sosa, i Madredeus…
Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, composto musiche per il cinema (tra cui la colonna sonora di Parla con lei di Pedro Almodóvar), diretto orchestre sinfoniche e partecipato come violoncellista a oltre 600 album.
Da alcuni anni guida il Cello Samba Trio, gruppo dalla straordinaria maestria strumentale che si dedica alla rilettura di alcune fra le più poetiche e affascinanti pagine della musica della sua terra, dando nuova vita a successi come Desafinado, Águas de março e Samba de uma nota só. Il Cello Samba Trio, nell’intimità della musica da camera, rivela i segreti della bossa nova con uno stile soffuso e ricco di sottigliezze.

Informazioni
Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656,
e-mail: ejn@ejn.it, website: www.crossroads-it.orgwww.erjn.it

Indirizzi e Prevendite:
Teatro Goldoni, Piazza Libertà 18, tel. 0545 64330. Biglietteria serale dalle ore 20.
Informazioni e prenotazioni: Jazz Network tel. 0544 405666 (lun-ven ore 9-13), ejn@ejn.it;
Teatro Goldoni tel 0545 64330 (lun-ven ore 9-13).
Prevendita presso la biglietteria del Teatro Goldoni il 12 e 14 marzo dalle ore 10 alle 13.
Biglietteria on-line: www.vivaticket.it, www.crossroads-it.org.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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