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da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Lunedì 16 marzo, a Happy Go Lucky Local è di scena il coinvolgente incrocio tra improvvisazioni ipnotiche e dinamicità esplosiva di Hobby Horse, formazione capitanata dal giovane sassofonista Dan Kinzelman e completata da Joe Rehmer al contrabbasso e Stefano Tamborrino alla batteria. // Terzo giorno di workshop per gli iscritti a The Unreal Book – la didattica firmata Ferrara in Jazz – a cui è affidato il delicato compito di aprire la jam session che segue il concerto.

Lunedì 16 marzo (ore 21.30), a Happy Go Lucky Local è di scena il coinvolgente incrocio tra improvvisazioni ipnotiche e dinamicità esplosiva di Hobby Horse, formazione capitanata dal giovane sassofonista Dan Kinzelman e completata da Joe Rehmer al contrabbasso e Stefano Tamborrino alla batteria.
Hobby Horse nasce nel 2008, con un repertorio volto immediatamente a nuovi orizzonti senza dimenticare radici più tradizionali. Durante gli ultimi anni, il trio ha esplorato limiti timbrici utilizzando strumenti inusuali (flauti di latta e a coulisse, glockenspiel, sintetizzatori, ecc.) e sperimentando l’uso della voce. Il risultato è una ricchezza sonora quasi orchestrale e di forte impatto per una formazione cosi piccola.
La musica di Hobby Horse, con influenze free jazz, ambient, rock e sprazzi di musica elettronica, varca quindi i confini di genere sfuggendo a qualsivoglia etichetta. Il repertorio proposto consiste principalmente in pezzi originali, composti appositamente per la formazione, con l’aggiunta di brani tratti da Tom Waits, Robert Wyatt e Thelonius Monk. L’interplay del gruppo è di alto livello e gli anni di esperienza condivisa rendono possibile un dialogo fresco e coinvolgente tra i musicisti.
Sassofonista, compositore e improvvisatore, Dan Kinzelman si avvicina al pianoforte all’età di 8 anni per poi passare al sassofono a 12. Nel 2000 vince una borsa di studio per la Miami University dove si laurea con lode, mentre non passa inosservato agli occhi della rivista DownBeat che lo premia in più occasioni.
Dal 2005, Dan vive in Italia collaborando stabilmente con diversi protagonisti del jazz italiano come Enrico Rava, Mauro Ottolini e Giovanni Guidi, solo per citarne alcuni. Rivelatosi una voce importante della scena musicale nazionale, si è particolarmente distinto anche come compositore e bandleader. Caratterizzati da scelte rigorose e talvolta estreme, i suoi progetti sono spesso iconoclastici e difficilmente etichettabili, uniti tuttavia dal tentativo di far convivere esperienze musicali e sonore apparentemente distantissime fra loro, con risultati assolutamente sorprendenti.
Terza giornata di workshop per gli allievi iscritti a The Unreal Book, ciclo didattico firmato Ferrara in Jazz, coordinato dai musicisti Piero Bittolo Bon e Alfonso Santimone, due tra le personalità più creative e preparate del panorama jazzistico italiano. Dopo la full immersion di studio mattutina e pomeridiana, ai ragazzi spetterà il delicato compito di aprire la jam session che segue il concerto.
Ad impreziosire l’appuntamento di lunedì 16 marzo è il ricco aperitivo a buffet (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla selezione Nu Jazz di Andreino Dj.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a cura di Andreino Dj a partire dalle ore 20.00
Concerto: 21.30
Jam Session: 23.00

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JAZZ CLUB FERRARA


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di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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