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da: ufficio stampa QMi

Lunedì 25 aprile in diretta dalla Royal Opera House arriva Lucia di Lammermoor.
Il capolavoro di Gaetano Doninzetti andrà in scena nella nuova attesa e discussa versione della regista inglese Katie Mitchell,
con la celebre soprano Diana Damrau e il tenore Charles Castronovo nei ruoli dei protagonisti.

Lucia di Lammermoor, l’opera capolavoro di Gaetano Doninzetti, sarà proiettata in diretta all’Uci Cinemas Ferrara e alla Multisala Apollo lunedì 25 aprile alle 20.15, distribuita da QMI/Stardust. La drammatica e oscura vicenda dell’eroina tragica, resa folle e sanguinaria da un amore infelice, sarà proiettata in diretta dalla prestigiosa Royal Opera House di Londra nella nuova versione della regista inglese Katie Mitchell, con la celebre soprano Diana Damrau, che ha cantato con successo in questo ruolo a Monaco e Berlino, e il tenore americano Charles Catronovo.

Opera amatissima dal pubblico fin dal suo primo trionfale debutto al Teatro San Carlo di Napoli nel 1835, Lucia di Lammermoor racconta la storia di una donna costretta con l’inganno a sposare un uomo che non ama, Arturo, e separarsi da Edgardo, a cui ha giurato fedeltà eterna. Per il dolore andrà fuori di senno, trucidando lo sposo durante la prima notte di nozze e dando così vita all’immortale “scena della pazzia”, considerata una vera e propria prova di forza per le soprano. Artiste del calibro di Joan Sutherland e Maria Callas sono state rinomate per le loro interpretazioni di questo passaggio, che unisce nel canto caos ed estremo virtuosismo.

A curare la nuova messa in scena, sarà una regista le cui produzioni sono state recentemente descritte come “caratterizzate dall’intensità delle emozioni, dal realismo della recitazione degli attori e dalla creazione di un mondo estremamente peculiare”. La Mitchell ricorre spesso alla psichiatria per analizzare e sviluppare i personaggi, ed è rinomata per le sue reinterpretazioni dei testi classici. La sua Lucia di Lammermoor, ad esempio, non sarà una diciannovenne come nel testo originale, ma una donna di quarant’anni che scopre tardivamente la potenza dell’amore, più in accordo con l’età della sua interprete.

Il palco sarà diviso in due per mostrare al pubblico quei momenti della storia che nella versione originale vengono omessi: uno su tutti, la terribile scena dell’omicidio. “Dobbiamo poter capire il motivo per cui Lucia impazzisce. Nella messa in scena classica manca un passaggio, prima la vediamo sana e un attimo dopo folle e coperta di sangue. Cercherò di colmare questo vuoto. Uccidere un uomo grande e forte con un oggetto affilato durante la prima notte di nozze destabilizzerebbe chiunque, e ancor più se non andasse tutto liscio nei film, in cui la morte è rapida ed efficace. In questo caso si tratta di un vero e proprio bagno di sangue, e il pubblico lo vedrà”.

La ROH Live Cinema Season permette al pubblico di tutto il mondo di assistere nella sala cinematografica più vicina a casa ai prestigiosi spettacoli in scena al Covent Garden. In Italia, la distribuzione della stagione live al cinema è a cura di QMI. Le proiezioni nei cinema sono arricchite da interviste e filmati dietro le quinte dei protagonisti della Royal Opera House e l’interazione con gli spettatori continua grazie al live twitting sul grande schermo.

Costo biglietto: 15-10 euro

Per l’elenco completo dei titoli e delle sale coinvolte: www.rohalcinema.it
Pagina facebook: https://www.facebook.com/royaloperahousealcinema

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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