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da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Lunedì 03 novembre l’imprevedibile miscela esplosiva di ‘Sonic Boom’ segna il secondo appuntamento in collaborazione con Bologna Jazz Festival insieme alla forza propulsiva e alla creatività sconfinata di due giganti dell’improvvisazione: Uri Caine e Han Bennink.

Il palinsesto firmato Happy Go Lucky Local cede il passo, lunedì 03 novembre alle ore 21.30, ad un imperdibile Main Concert che suggella il secondo appuntamento in collaborazione con Bologna Jazz Festival.
Al Torrione sarà la volta dell’imprevedibile miscela esplosiva di ‘Sonic Boom’, progetto già confluito su disco (816 Music, 2013) che unisce la forza propulsiva e la sconfinata creatività di due giganti dell’improvvisasione libera come Uri Caine e Han Bennink.
Sonic Boom sancisce l’incontro di due anime radicali accomunate da vastissima conoscenza musicale. Tra le loro mani quest’ultima si frantuma, riamalgama e trasforma dando vita a flussi sonori caratterizzati da impetuose dinamiche e lampi percussivi che si insinuano ribelli in sinuose ballad. Fantasia irrefrenabile, ispirazione a briglia sciolta e maestria assoluta sono gli ingredienti che costituiscono un avventuroso dialogo atto a solleticare e coinvolgere anche il più ostico degli ascoltatori.
Il tentativo di inquadrare Uri Caine (Filadelfia, 1956) in un determinato filone estetico risulta vanificato sin da un primo approccio verso la poliedricità della sua scrittura musicale, dettata da una molteplicità di interessi tale da porre Caine a proprio agio sia con la rivisitazione di intere pagine della storia della musica classica (Bach, Schumann, Beethoven, Verdi…), sia con la tradizione ebraica, per poi prendere a braccetto i ritmi più moderni legati alla musica creativa statunitense. Con uno sguardo che ruota a 360° sul mondo, Uri Caine è pianista sopraffino anche quando dialoga con la tradizione per offrire capitoli di emozionante mainstream. È pertanto naturale iscrivere questo artista tra le figure che hanno contribuito maggiormente ad ampliare e ridefinire il linguaggio jazzistico.
Altrettanto imprevedibile e dotato di estro senza frontiere è il batterista Han Bennink (classe 1942) che, seppur considerato protagonista indiscusso dell’avanguardia olandese e del jazz progressista (con Steve Lacy, Don Cherry, Eric Dolphy, Misha Mengelberg…), ha dimostrato assoluta maestria con interi paragrafi della storia del jazz: dal dixieland, allo swing, sino al moderno mainstream (con Sonny Rollins).

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15:30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Tutti i concerti si svolgono presso il Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero: 20 euro
Ridotto: 15 euro (la riduzione è valida fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card e My Fe, se si accede al solo secondo set, prenotando la cena al wine bar)

Intero + Tessera Endas: 25 euro
Ridotto + Tessera Endas: 20 euro

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com
cell. + 39 339 6116217

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

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JAZZ CLUB FERRARA


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di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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