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Da: Ufficio Stampa Comune di Codigoro

Sta prendendo forma un nuovo progetto, declinato in nome del turismo sostenibile e della mobilità ciclabile, candidato a valere sui finanziamento del bando pubblico del Piano di Sviluppo Locale 2014-2020, coordinato dal Gruppo di azione locale, Delta 2000. Nel pomeriggio sono stati illustrati, nella ristrutturata palazzina che ospita l’ufficio Iat di Pomposa, una serie di interventi destinati a realizzare nuovi collegamenti ciclabili tra i Comuni di Codigoro, Mesola e Goro. Prima di aprire i lavori del convegno, il Sindaco Sabina Alice Zanardi ha formulato il saluto di benvenuto al nuovo comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Antonio Marchese, augurandogli buon lavoro.
“Ringrazio – ha dichiarato il Sindaco -, gli ospiti e tutti coloro che hanno voluto unirsi a noi, per assistere alla presentazione di quello che è il frutto di un lavoro sinergico, condiviso fra tre Comuni, Delta 2000 ed il progettista, l’architetto Sergio Fortini. L’Amministrazione Comunale ha candidato una proposta unitaria con i Comuni di Mesola e Goro, in funzione della richiesta di un contributo regionale per attuare interventi ciclabili e collegamenti intermodali (barca + treno + bici + bus), sui tre territori. E’ stato sottoscritto dai tre enti un accordo di programma, che ha visto pure il coinvolgimento delle associazioni agricole locali, allo scopo di mantenere fruibili, con una manutenzione costante nel tempo, i percorsi ciclabili che dovranno essere realizzati.” La nuova progettualità che, in caso di accoglimento, potrà beneficiare di un contributo massimo pari a 300mila euro, è in linea con altri analoghi progetti attuati in passato, sempre allo scopo di creare connessioni ciclabili in un territorio, circondato da boschi, pinete ed oasi naturali di straordinario pregio ambientale, entrati a far parte della tredicesima riserva italiana della biosfera Mab Unesco. Anche il nuovo progetto, candidato a valere sui finanziamenti del bando pubblico del Piano di Sviluppo Locale 2014-2020, gestito dal Gal Delta 2000, si colloca all’interno di una serie di azioni strategiche tese a sviluppare, valorizzare e promuovere il turismo sostenibile nel Delta del Po. A rimarcare le considerazioni espresse dalla Prima Cittadina, il Presidente di Delta 2000, Lorenzo Marchesini, il quale ha ricordato come “al bando, legato all’intermodalità per la visitazione del territorio secondo percorsi lenti, si sono candidati diversi progetti. Il patrimonio di ciclabili andrà messo a sistema, secondo una logica di completamento dei percorsi esistenti. Delta 2000 ha preliminarmente effettuato una ricognizione – ha aggiunto Marchesini -, per censire i percorsi ciclabili.” La rete esistente presenta le caratteristiche della frammentazione e della disomogeneità, aspetti che il nuovo progetto ambisce a superare. Sergio Fortini, il progettista, si è soffermato sui dettagli tecnici della progettazione, che mette al centro diversi livelli di intermodalità ed è strutturata lungo un percorso di quasi 40 chilometri che, dalla stazione di Codigoro giunge all’Abbazia di Pomposa, sino a lambire il bosco della Mesola, per poi risalire verso la Destra Po e percorrerla per 19 chilometri, tra i Comuni di Goro e Mesola. “C’è un tratto senza interventi – ha sottolineato Fortini -, perchè saranno sfruttati tratti di ciclabili già esistenti. La progettazione codigorese è la più emblematica, ma per tutto il percorso sono previste nuova segnaletica, nuove intersezioni, wayfinding, interventi per la fruizione dei punti panoramici, riasfaltature del tappeto da usura, percorsi in terreno stabilizzato e continuità.”

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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