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Da: Ufficio Stampa Ferrara Fiere Congressi

Dietro ogni mongolfiera del Ferrara Balloons Festival, in programma al Parco urbano “Giorgio Bassani” fino a domenica 15 settembre, c’è una storia e spesso anche una scelta di vita. Quella di chi, mosso dalla passione, ha deciso di non stare mai fermo e di toccare i cinque continenti spostandosi su pick-up, minivan col rimorchio e sugli aerostati. E di trasformare quella passione in un lavoro molto particolare: frequentemente a gestione familiare, perché quello del mongolfierista è un ‘tarlo’ non di rado ereditario; fisicamente impegnativo; sempre esposto agli incerti del meteo, che può vanificare in un attimo i preparativi di settimane e mesi.
Ma rimane anche, per chi lo fa, il mestiere più bello del mondo, che come pochi altri ti fa conoscere mondi e persone sempre diverse.

Ne sanno qualcosa i team presenti a Ferrara, come la famiglia inglese Cowling. Già protagonisti del Balloons Festival 2018, Martin e la figlia fanno decollare dal Parco urbano le special shapes del sorridente Captain Jack (costruito in Inghilterra) e del suo fedele compagno Morris The Donkey (realizzato in Svizzera). Cowling, che per quindici anni ha volato sulle Highlands scozzesi con la Virgin Balloons, ha coniugato nel Capitano Jack l’iconografia della tradizione piratesca con le caratteristiche aerodinamiche adatte ad affrontare le condizioni più disparate. E l’asino Morris, ‘adottato’ per via dell’amore della figlia di Martin per i somari, cerca di imitare Jack, con tanto di bandana e anello al naso.

Tra gli animali del Festival, non passa certo inosservato il rinoceronte Rhino, che plana dal Belgio per diffondere un preciso messaggio: specie ormai in via di estinzione, sul grosso quadrupede manovrato da Joachim De Wachter (della compagnia Lowie Ballon) è ben leggibile l’accorato appello “Save me”.

Accanto al mammifero-dazebao volante, un altro peso massimo è Benjamin, che con i suoi 38 metri di altezza, 36 di larghezza e 400 kg di peso vanta il primato di pachiderma più grande del mondo. Non a caso, per governarlo servono le braccia di almeno 8 persone… Ormai è in pensione (sarà a Ferrara solo in esposizione statica), ma nella sua lunga carriera questa special shape tedesca – uscita dall’‘atelier’ Cameron Balloons – ha solcato i cieli di mezzo mondo ed è stata ospitata per diversi anni persino sulla blindatissima Piazza Rossa di Mosca.

Finora hanno potuto ammirarle al festival delle mongolfiere di Leon, nello stato messicano di Guanajuato, ma quest’anno arrivano anche a Ferrara: sono le Coke Bottle, bottiglie oversize (49 metri) della bevanda più bevuta al mondo. Pure loro provengono dalla Germania e, per alzarsi, richiedono un equipaggio di minimo 6 persone.

Non solo giganti dell’aria, però. Largo ai model balloons, cioè le mongolfiere che replicano, in scala ridotta, le ‘sorelle’ maggiori. Funzionano esattamente come quelle originali, ma con il vantaggio di poter essere comodamente manovrate da terra e rivolte verso il pubblico, che può così toccare la volpe Fox con gli occhiali, l’ape, il cane, il polipo, il gatto e il missile.

I voli liberi delle mongolfiere, comprese quelle classiche a lampadina, sono previsti anche domani, lunedì 9, alle 7.00 e alle 18.00. Voli vincolati dall’area Renault Franciosi (gold sponsor) a partire dalle 17.00.

Nel corso della mattinata è pienamente operativo lo stand interattivo dell’Aeronautica Militare, che espone il cockpit dello storico velivolo F-104, del Tornado e dei mezzi di supporto all’attività e alla difesa aerea, insieme alla tenda meteo. Chi vuole provare l’emozione del volo, può approfittare del simulatore dinamico e di Celestino, riservato ai bambini.

E a proposito di bambini, a partire dalle 16.00 tornano diversi appuntamenti a loro dedicati: Winter Wonderland Experience, con i gonfiabili, i tappeti elastici, il ponte tibetano, i rulli acquatici e la pista di quad; StradAmica, il percorso di sicurezza stradale con mini auto elettriche, per apprendere il codice stradale in modo divertente; il Circo Artisti Famiglia Rossi (18.30), sotto il cui tendone si alternano mangiafuoco, cowboy, show di bolle e contorsionisti.

Dal pomeriggio e fino a sera, apertura dell’area commerciale e di quella gastronomica, con ristoranti, piadinerie, street food gourmet e gelaterie.

Le 17.00 segnano l’ora di inizio delle attività sportive: prove libere di baseball, a cura di Ferrara Baseball Softball Club; pallavolo e minivolley con Niagara 4 Torri Volley Ferrara.
E per chiudere la giornata, alle 18.30 è in calendario il concerto del gruppo Moms, presentato dalla Estense Music Academy.

Da domani a venerdì 13, l’ingresso al Parco urbano è gratuito. Per ulteriori informazioni: ferrarafestival.it.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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