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da: ufficio stampa Jazz Club

Lunedì 3 marzo (ore 21.30) per un nuovo appuntamento firmato Happy Go Lucky Local, il Jazz Club Ferrara è orgoglioso di ospitare il trio di Alessandro Lanzoni completato da Matteo Bortone al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria.
È trascorso appena un anno da quando il giovane pianista fiorentino ha calcato il palcoscenico del Torrione per presentare Dark Flavour (Cam Jazz, 2013), album d’esordio del trio, mettendo a segno un successo dietro l’altro. Basti menzionare che proprio quest’ultimo concerto è stato trasmesso da Rai Radio3 in prima serata lo scorso gennaio quando per Alessandro è giunto il Top Jazz (referendum indetto dalla prestigiosa rivista Musica Jazz) che lo ha decretato “Miglior nuovo talento 2013”.
Tutto ciò non stupisce affatto se si sbircia la biografia del giovane artista che Ira Gitler ha definito “eccezionale”. Nato in una famiglia di musicisti, Lanzoni si avvicina al pianoforte all’età di soli cinque anni. Il primo approccio con il jazz deriva dall’ascolto della musica di Art Tatum, Bud Powell, Bill Evans e Keith Jarrett durante gli anni del conservatorio a cui succedono il perfezionamento presso la Fondazione Siena Jazz e il master presso la Berklee School of Music di Boston. Una delle prime performance in piano solo di Alessandro ha avuto luogo a New York, al Palazzo delle Nazioni Unite e, a dispetto della giovane età, l’eclettico pianista e compositore vanta eccellenti collaborazioni con artisti del calibro di Lee Konitz, Kurt Rosenwinkel, Fabrizio Bosso, Aaron Goldberg e molti altri tra cui l’inossidabile sodalizio con il batterista Aldo Romano con il quale ha di recente registrato in quartetto Plays “The Connection” (Dreyfus, 2013).
Al Jazz Club Alessandro affronterà un repertorio costituito dall’originale rivisitazione di celebri standard e brani tratti da Dark Flavour mescolati a composizioni inedite, linfa sonora che confluirà nel secondo episodio discografico di prossima registrazione.
Ad impreziosire l’appuntamento di lunedì 3 marzo è il ricco aperitivo a buffet (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla selezione Nu Jazz di Andreino Dj. Frizzanti jam session seguiranno, come di consueto, il concerto. Il tutto a ingresso a offerta libera per i soci Endas.
DOVE
Tutti i concerti si svolgono presso il Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

INFORMAZIONI
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15:30)
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso a offerta libera è riservato ai soci.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a cura di Andreino Dj a partire dalle ore 20.00
Concerto: 21.30
Jam Session: 23.00

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JAZZ CLUB FERRARA


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di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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