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da: Consorzio Visit Ferrara

Il 1° marzo 2015 parte da Ferrara la gara su due ruote lungo 133 km, tra percorsi pianeggianti e scenari naturali unici.

Dalla capitale italiana della bicicletta parte lungo il Grande Fiume, tra paesaggi naturali sempre diversi, la prima Granfondo del Po, una gara senza salite, ma dove atleti e appassionati si sfideranno su due ruote a tutta velocità lungo 133 km su strada attraversando il vento del “dolce gigante”. L’appuntamento è a Ferrara il 1° marzo 2015, ai piedi delle storiche mura della città rinascimentale Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il percorso si sviluppa su una delle ciclovie più lunghe d’Italia, snodandosi tra campagne, piccoli borghi, musei e la sorprendente natura del Parco del Delta del Po tra isole, lagune e specchi d’acqua variegati dove vivono più di 370 specie di uccelli e fenicotteri rosa.
Dunque, a partire dalla città estense (ore 9.00) si attraversa il fiume in località Pontelagoscuro, per entrare nella Provincia di Rovigo ed imboccare l’argine sinistro. Si prosegue fino ad Adria – la cittadina che si affacciava sul mare, tanto che greci ed etruschi ne fecero il più importante porto commerciale (non è un caso che il mare si chiami Adriatico) – fino a raggiungere il Polesine. Si torna così nella Provincia di Ferrara ad Ariano per poi risalire l’argine destro del fiume e tornare nella città Unesco.
La Granfondo del Po è occasione per esplorare il territorio della Provincia ferrarese, il prezioso centro storico estense, i suggestivi ponti di Comacchio, le residenze rinascimentali e i sapori della cucina locale che nascono dalle campagne.
Per partecipare la quota fino al 31 gennaio è di 25 euro a persona, dal 1° al 26 febbraio 30 euro, da venerdì 27 al 1° marzo 35 euro.
Già il 28 febbraio aprirà un’area accoglienza (dalle 10.00 alle 19.00) nel centro di promozione sociale “Il Parco” a Ferrara, dove sarà possibile degustare vini e prodotti tipici. La premiazione invece si svolgerà alle 15.00 del 1° marzo. L’orario di arrivo della Granfondo Po è previsto intorno alle 13.00. Per maggiori informazioni www.granfondodelpo.it

Il pacchetto di 2 giorni – di Ferraralink di Link Tours – prevede l’arrivo sabato 28 febbraio, quando nell’area accoglienza, dopo il perfezionamento dell’iscrizione, si potranno degustare prodotti tipici, mentre un mago farà divertire i bimbi. Alle 19.00 si può esplorare il centro storico con gli instagrammers. Il 1° marzo dopo la colazione in hotel, chi partecipa alla gara si prepara alla partenza, mentre i “tifosi” hanno a disposizione una bicicletta e una guida per scoprire le storie che si celano dietro ai palazzi e monumenti di Ferrara. Al rientro nell’area della gara ad attendere tutti ci sarà un rinfresco e poi il pranzo. Il prezzo a persona in hotel a 3 stelle in camera doppia è da 55 euro a notte (una notte in più costa 42 euro), in tripla da 50 euro. Scegliendo un hotel a 4 stelle si spendono 60 euro in doppia e 55 in tripla. Le quote comprendono anche deposito biciclette, camera di servizio fino alle 17.00, buono sconto sull’acquisto di foto della Granfondo del Po.

Tanti sono anche gli itinerari cicloturistici organizzati dall’agenzia viaggi Link Tours per scoprire la Provincia di Ferrara, dove le strutture ricettive sono attrezzate con servizi ad hoc per i ciclisti: mappe da manubrio, noleggio bici, trasporto bagagli tra una tappa e l’altra. Consigli sui percorsi più entusiasmanti sono a disposizione di tutti gli ospiti grazie al consorzio Visit Ferrara – che unisce più di 80 operatori turistici del territorio – con offerte e proposte a prova di ogni tipo di visitatore.
Per scaricare immagini in alta definizione:
http://www.ellastudio.it/it/comunicato-stampa/6381/lungo-il-dolce-gigante-con-la-prima-granfondo-del-po

Per informazioni e prenotazioni:
Po River – FerraraLink di Link Tours srl
Via Garibaldi, 103
44121 Ferrara
Tel. 0532201365
Fax. 0532247602
www.granfondodelpo.it

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CONSORZIO VISIT FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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