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Da: Jazz Club Ferrara

Al Jazz Club Ferrara, cinema, musica e solidarietà sono gli ingredienti dell’ultimo Monday Night Raw dell’anno. Lunedì 19 dicembre (ore 21.30) ad anticipare il live dei Fabbrica 5 sarà la proiezione de’ ‘Il sogno nel pozzo’, cortometraggio realizzato proprio al Torrione nei primi mesi del 2016 a cura di Teatro Cosquillas, in collaborazione con Associazione Orizzonti Onlus. Segue il concerto l’imprevedibile jam session.

Al Jazz Club Ferrara, cinema, musica e solidarietà sono gli ingredienti dell’ultimo Monday Night Raw dell’anno.
Lunedì 19 dicembre (ore 21.30) ad anticipare il live dei Fabbrica 5 sarà la proiezione de’ ‘Il sogno nel pozzo’, cortometraggio realizzato proprio al Torrione nei primi mesi del 2016.
‘Il sogno nel pozzo’ vede in scena un gruppo di attori formato da giovani con disabilità congenita.
Esso rappresenta il frutto della ricerca, durata due anni circa, condotta da Teatro Cosquillas in collaborazione con il regista Alberto Gigante e due giovani attori volontari: Alexandra Puglia e Massimiliano Meneghesso.
Un primo importante risultato che intende proseguire lungo tutto il prossimo biennio di attività del teatro coinvolgendo gli stessi protagonisti. In questo secondo step, a collaborare con Cosquillas sarà Dumitru Grubii, giovane e sensibile operatore video, che darà testimonianza del lavoro da poco iniziato con un intrigante gioco di immagini. 
Ma il vero ponte che unisce i soggetti messi in campo è costituito dai genitori dei ragazzi protagonisti, qui in rappresentanza dell’Associazione Orizzonti Onlus, nata per dare vita ad attività teatrali e sportive per disabili.
Come per molti gruppi, anche per Fabbrica 5 all’inizio fu il suono: elettrico, squadrato, imprevedibile e complesso da definire, dalla paternità incerta tra rock, pop e jazz. Ma, ben presto, dall’unità di intenti di questi musicisti, cresciuti nel fertile ambiente didattico che ruota attorno a Siena Jazz, è nato un progetto che si è concentrato su composizioni articolate, su cambi metrici e formali inusuali, dove l’improvvisazione è parte fondante nel suo senso più ampio e sfaccettato. Fabbrica 5 presenta un repertorio totalmente originale che non si rifugia nella classica definizione di genere, ma che anzi, lascia il dubbio della provenienza stilistica.
Articolazione delle parti tematiche, cantabilità, improvvisazione totale e strutturata si alternano e comunicano in un susseguirsi narrativo, legate dal suono del gruppo e dall’interazione dialogica tra i musicisti. L’ambizione di Fabbrica 5 è la creazione di un timbro personale e la ricerca di un linguaggio non idiomatico il cui prodotto finale metta l’ascoltatore al centro di un’esperienza musicale unica e soddisfacente. I fondatori della band sono Tobia e Michele Bondesan, rispettivamente al sassofono e al contrabbasso. Fra le loro esperienze menzioniamo l’Uroboro Open Collective, ottetto basato sulla conduction, e il collettivo di improvvisatori Blue Ring-Improvisers.
Il pianista Samuele Garau ed il batterista Giuseppe Risitano, invece, hanno maturato una notevole esperienza concertistica col trio ‘Else!’ sbocciata nella pubblicazione di un disco. Hanno lavorato in vari contesti jazzistici e non, fra i quali la SidMA Jazz Orchestra diretta da Roberto Spadoni, e hanno preso parte al laboratorio Theatrum di Stefano Battaglia. Completa la formazione il chitarrista Tommaso Taurisano, che attivo nei gruppi di Antonio Giachero e Stefano Battaglia.
Ad impreziosire l’appuntamento di lunedì 19 dicembre sarà il ricco aperitivo a buffet (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla raffinata selezione musicale di Andreino Dj. Segue il concerto l’imprevedibile jam session.
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.

‘Note in bianco e nero’, personale del giovane fotografo valtellinese Michele Bordoni curata da Eleonora Sole Travagli in collaborazione con Endas Emilia-Romagna e iscritta nel progetto ‘Intrecciare cultura’ patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, è fruibile al Jazz Club Ferrara fino al 23 dicembre, nelle serate di programmazione.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15
Non si accettano pagamenti POS
Apertura biglietteria 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a partire dalle ore 20.00
Proiezione 21.30
Concerto 22.00
Jam Session 23.15

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

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JAZZ CLUB FERRARA


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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