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da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

La Sharing Economy sale in cattedra. Lo fa grazie all’Università di Ferrara che annuncia la sua collaborazione con il Ferrara Sharing Festival, evento dedicato all’economia collaborativa, in programma dal 20 al 22 maggio 2016 nel capoluogo estense.
«Siamo lieti – afferma il Rettore Giorgio Zauli – di essere partner di questa importante manifestazione centrata su un tema che sarà sempre più cruciale nei prossimi anni. L’Università di Ferrara è in continua interazione con la comunità cittadina, nella consapevolezza che la nostra missione non si limita esclusivamente alle tradizionali attività istituzionali: formazione e ricerca scientifica, ma passa attraverso un impegno attivo e un forte radicamento nel territorio».
«Il nostro Ateneo – conferma Fulvio Fortezza, docente del Dipartimento di Economia e Management di Unife- è orgoglioso di contribuire, tramite il know how dei propri docenti al fervido dibattito culturale sulla Sharing Economy. Anche in questo modo, mediante la valorizzazione di temi di ricerca, esperienze e approcci di analisi, l’Università di Ferrara dimostra di essere in prima linea nell’avanzamento teorico e concettuale di temi d’interesse collettivo e di frontiera».
Quattro i workshop proposti e ospitati dall’Ateneo.
Il seminario ‘Il design thinking e il solution based approach’ tratterà di questo innovativo metodo di gestione aziendale, basato sui principi del design strategico. I lavori saranno moderati da Massimiliano Mazzanti (Professore Associato di Economia e Management dell’Università di Ferrara) e vedranno la partecipazione di Sebastiano Miele (Etnografo del pensiero), Carlo Frinolli (Founder at nois3) e Marco Serra (Presidente Open Hub).
A parlare di crowdfunding, nell’incontro ‘Sostenibilità e Finanziamenti solidali’ saranno Angelo Rindone (Founder Produzioni dal Basso), Andrea Limone (Direttore Microcredito), Franco Contu (Fondatore circuito Liberex) e Davide Menegaldo (Progetto Helperbit), moderati da Fabio Donato (Professore di Economia dell’Università degli Studi di Ferrara).
L’economia informale e l’economia positiva saranno i temi al centro del seminario che impegnerà, fra gli altri, Matteo Prizzon (Coordinatore Positive Planet Italia), Simone Grillo (Servizio Strategie e Comunicazione Banca Etica) ed Enrico Fontana (Legambiente, Resp. Economia Civile). A moderare il dibattito sarà in questo caso Fulvio Fortezza.
La creazione della Città Intelligente approfondirà, infine, il concetto di Smart City grazie agli interventi di Francesco Musco (Professore di Pianificazione Urbanistica e Ambientale Università Iuav di Venezia) Daniele Fappiano (Ouishare Italia), Enrico Parisio (Fondatore Millepiani Coworking), Matteo Zulianello (Founder Cooperativa Enostra) e Roberto Vitali (Founder & CEO V4A® Marchio Qualità Ospitalità Accessibile), moderati da Gianfranco Franz (Professore di Rigenerazione Urbana dell’Università degli Studi di Ferrara).
Organizzato da Sedicieventi con il patrocinio del Comune di Ferrara, lo Sharing Festival sarà anche occasione per parlare a trecentosessanta gradi di nuove economie, comunità attive e cambiamento. Per l’occasione, professionisti, esperti del settore, imprenditori, rappresentanti delle Istituzioni, esponenti del mondo collaborativo e associativo e semplici curiosi, si daranno appuntamento a Ferrara dal 20 al 22 maggio, all’insegna del claim Condivido pienamente!
Vi aspettiamo!

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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