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da: ufficio stampa associazione wonderingstars

Si chiama aroundmorandi – natura morta con pane e limone, l’evento tra design, arte culinaria e cultura dell’innovazione dedicato all’universo del pittore bolognese. L’iniziativa, curata dall’associazione wonderingstars in collaborazione con Istituzione Bologna Musei e Museo di Arte Moderna di Bologna, dove si tiene dal 27 al 30 marzo, è destinata ad approdare all’Expo 2015 di cui gode del patrocinio. Nel progetto giocano un ruolo fondamentale, l’amico dell’artista scomparso, il maestro Carlo Zucchini, curatore, expertiser e garante della Donazione Morandi al Comune di Bologna, e i due ‘mattatori’ della blasonata Osteria Francescana di Modena, gli chef Massimo Bottura e Marta Pulini. Bottura, astro dell’avanguardia culinaria internazionale, e Marta Pulini, ambasciatore dell’aceto balsamico di Modena conosciuta negli States come una tra le più esperte insegnanti di enogastronomia italiana, interpretano il ricettario delle sorelle Morandi dando a ogni piatto un tocco di modernità che traccia il legame tra il passato e il presente, al centro del quale c’è la dimensione quotidiana di Morandi, che parte dalla convivialità della sua tavola fino a trasformarla nello sfondo teatrale dell’evento.

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Il curatore Carlo Zucchini e lo chef Massimo Bottura

Carlo Zucchini, Massimo Bottura e Marta Pulini: la voce del maestro

I protagonisti dell’evento sono nomi di primo piano di realtà culturali diverse legate dal medesimo fil rouge: l’ identità geografica e l’arte. Di raccontare e cucinare. Zucchini e Bottura danno voce, gusti e una mai sopita modernità a Morandi. Il primo ci cala nell’universo dell’artista attingendo dal suo epistolario, dall’esperienza della frequentazione di famiglia e della sua opera, il secondo rivisita le ricette di casa Morandi, raccolte dalle sorelle in un quaderno.
Nella convivialità della tavola, apparecchiata con tovaglie e oggetti di design ispirati all’universo morandiano, prende vita la storia di una terra tra passato e futuro, tra sapori da conservare e innovare, tra una poetica pittorica e la sua reinterpretazione attraverso la realizzazione di oggetti semplici e di uso quotidiano.

Il mondo di Morandi all’Expo 2015

Morandi e la teatralità dell’evento cucito intorno alla sua figura di uomo e artista sono l’anima e il punto di partenza della seconda tappa di un progetto triennale. Incominciato con successo ad Artefiera 2012, ‘aroundmorandi’ è in procinto di trasformarsi in un format itinerante, che a Bologna sarà accompagnato da un laboratorio didattico per bambini e da un seminario con designers e aziende food experienced.
L’evento andrà in scena ripetutamente all’interno del padiglione Italia-Fabbrica del Vapore all’Expo di Milano, l’appuntamento internazionale del prossimo anno incentrato sul tema della nutrizione del pianeta

Per maggiori info: www.wonderingstars.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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