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Il 27 marzo 2017, un Ordine del Giorno presentato dal consigliere Claudio Fochi del M5S e votato all’unanimità nel Consiglio comunale di Ferrara, così riportava: “Il Consiglio Comunale di Ferrara impegna il Sindaco e la Giunta ad attivarsi presso gli organi competenti dell’Amministrazione Regionale e i parlamentari di riferimento a livello nazionale affinché assumano piena consapevolezza dell’incongruità della tassazione IMU su Impianti Idrovori … e conseguentemente mettano in atto ogni strumento in proprio potere per fare in modo di eliminare questa inopportuna imposizione fiscale”. A tutt’oggi questo impegno risulta disatteso, come disattesa è stata ogni proposta presentata in questi anni dalle Amministrazioni Consortili, tese a trovare soluzioni e strade per evitare il ripetersi, anno dopo anno, di danni economici per i cittadini/contribuenti di questa Provincia. (Si consultino a questo proposito, nel sito del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara www.bonificaferrara.it, i numerosi interventi e relazioni del Presidente Franco Dalle Vacche ed i bilanci approvati).
A questo si aggiunga l’atteggiamento del Sindaco di Ostellato, Andrea Marchi, che, nonostante sia consigliere dello stesso Consorzio e componente della Commissione Bilancio, è in prima fila con i suoi funzionari nella sistematica azione di distrarre importanti risorse economiche dalla gestione consortile. A conferma di ciò, testimonia il recente ricorso in Cassazione, dopo le sentenze in Commissione Tributaria Provinciale e Regionale, dove le pretese del Comune di Ostellato per oltre 100mila euro erano state respinte. Di fatto, il cittadino/consorziato fa causa a se stesso con la certezza di perdere e sostenere tutti i costi.
I recenti e ripetuti interventi sulla stampa del Sindaco di Masi Torello, Riccardo Bizzarri, sono stati molto puntuali e critici, segnalando non solo l’assurdità, ma nel contempo la incostituzionalità dell’azione di questi Comuni: Ferrara, Codigoro, Berra, Ostellato, Argenta, Mesola, Fiscaglia, Portomaggiore e Comacchio, che di fatto utilizzando il Consorzio alla stregua di un “sostituto d’imposta”, prelevano risorse dai cittadini di Masi Torello a vantaggio di questi Enti Locali.
Il Presidente Franco Dalle Vacche, in chiusura del suo recente articolo in tema di contributi consortili, costi, andamento climatico e aspetti fiscali in particolare, ha criticato duramente quelle amministrazioni riprendendo l’intervento di Bizzarri, accusandole di miopia ed ipocrisia, cosa che condividiamo come M5S.
Sul tema della tassazione IMU in generale, inoltre, prendiamo atto del recentissimo intervento del Sindaco di Comacchio, Marco Fabbri, il quale lamenta in un esposto alla Procura della Repubblica che la gran parte di queste entrate viene riversata al Ministero dell’Economia. Questa posizione ci può trovare d’accordo. Tuttavia, il Sindaco Fabbri “predica bene, ma razzola male”, non considerando le centinaia di migliaia di euro che annualmente pretende dal grande impianto idrovoro di Valle Lepri come imposta IMU, ignorando non solo la funzione vitale per il suo territorio di quello storico impianto ma anche dimenticandosi che queste somme finiscono poi a Roma, impoverendo cittadini e territorio.
L’evidente disposizione di “mettere la sordina” a questa situazione imbarazzante, per non dire scandalosa, da parte delle amministrazioni comunali di espressione PD, sul prelievo fiscale a carico delle opere di bonifica, è comprensibile, ma nei fatti risulta assordante. I cittadini elettori non saranno al contrario silenti al momento di esprimere il proprio voto alle prossime elezioni amministrative nel 2019.
Infine, si ricorda altresì l’urgenza di occuparsi, sia a livello nazionale che regionale, della tutela del nostro fragile territorio anfibio, con la necessità di trovare nuovi strumenti e strade di finanziamento dei lavori straordinari, ormai inderogabili e urgenti, per garantire la sicurezza idraulica di insediamenti urbani e aree
agricole tra le più ricche ed importanti del Paese. Lavori che potrebbero usufruire di maggiori investimenti se una parte consistente dei fondi disponibili non fosse distratta sottoforma di tassazione IMU.
Claudio Fochi, M5S Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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