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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Difesa del suolo – Stanziati dalla Regione altri 2 milioni di euro per fronteggiare i danni causati dal maltempo. L’assessore Gazzolo: “Prosegue il nostro impegno a tutela del territorio. Dall’inizio dell’anno abbiamo già destinato oltre 4 milioni di euro per gli interventi di somma urgenza”

Bologna – La Regione Emilia-Romagna ha stanziato altri 2 milioni di euro per interventi urgenti, resi necessari in seguito al maltempo. Si tratta di opere per il contenimento di frane, ripristino della viabilità, assistenza alla popolazione e messa in sicurezza del territorio, colpito da dicembre a marzo da abbondanti precipitazioni che hanno causato danni diffusi.
“Dall’inizio dell’anno abbiamo destinato agli interventi di somma urgenza oltre 4 milioni di euro – afferma l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo – . La nostra attenzione e il nostro impegno verso i territori e le popolazioni colpite dall’emergenza maltempo proseguono, e lo stanziamento di queste ulteriori risorse ne è la testimonianza concreta”.
Dei 2 milioni di euro stanziati, 559 mila sono destinati alla realizzazione di interventi già autorizzati. Si tratta di un primo pacchetto di lavori a cui ne seguiranno altri per i quali è attualmente in corso l’istruttoria da parte dell’Agenzia regionale di Protezione civile. In particolare, oltre 188 mila euro per la provincia di Forlì-Cesena, più di 130 mila a Reggio Emilia, 90 mila a Modena, 51 mila a Bologna, 50 mila a Rimini e altrettanti a Parma. Di seguito l’elenco delle opere finanziate, ripartite per provincia e per comuni.

Bologna
Comune di Camugnano: sistemazione della frana sviluppatasi presso il capoluogo del comune di Camugnano (51 mila euro)

Forlì-Cesena
Comune di Cesena: interventi urgenti a salvaguardia della pubblica incolumità a seguito di attivazione di movimento franoso in località Montevecchio di Borello (100 mila euro)
Comune di Galeata: interventi di somma urgenza per il ripristino del transito lungo la strada comunale di Buggiana interessata da un movimento franoso (80 mila euro)
Comune di Mercato Saraceno: interventi di somma urgenza di prima assistenza alla popolazione evacuata in conseguenza del crollo del guado sul fiume Savio in località Paia (8 mila 300 euro)

Modena
Comune di Fanano: intervento di somma urgenza per il ripristino della strada comunale di Trentino in località Casa Berri (90 mila euro)

Parma
Comune di Pellegrino Parmense: interventi di somma urgenza finalizzati al ripristino del transito in condizioni di sicurezza lungo la strada comunale di Schiazzano (50 mila euro)

Reggio Emilia
Comune di Baiso: realizzazione di opere di sostegno e sistemazione del versante di frana lungo la strada comunale n. 8 Castello – Pino Alto, località Cà Gigetto (40 mila euro)
Comune di Canossa: messa in sicurezza e ripristino della viabilità parzialmente interdetta da movimento franoso tra le località Cavandola e Votigno (50 mila euro)
Comune di Casina: messa in sicurezza del versante sopra la strada comunale e l’omonima località di Molino di Cortogno (30 mila 500 euro)
Comune di Vetto: lavori di ripristino della viabilità interrotta da movimento franoso in località Vogilato (10 mila euro)

Rimini
Comune di Montefiore Conca: interventi per il ripristino della strada comunale denominata via Gemmano (50 mila euro)

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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