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Coldiretti

Il violento nubifragio tropicale ha causato ingenti danni alla zona Centro-Est della Provincia.
L’ondata di maltempo che si è verificata nel pomeriggio del 10 agosto ha causato ingenti danni nel territorio del Basso Ferrarese. Il clima estivo di questi giorni, dalle temperature elevate, si è trasformato in pochi minuti in un vero e proprio temporale tropicale, dando vita a un violento nubifragio.
Ora, a tempesta finita, si contano i danni.
La situazione più critica si ravvisa nell’area di Codigoro, Mezzogoro e Mesola, soprattutto a causa delle forti raffiche di vento che hanno raggiunto anche i 100 km/h, e nell’area di Massafiscaglia dove, oltre al vento e al downburst, si è verificata anche una violenta grandinata.
Nel pomeriggio di ieri tantissime sono state le segnalazioni ai Vigili del Fuoco per allagamenti di cantine, ma soprattutto per via di alberi sradicati e abbattuti su abitazioni o caduti su strade e automobili, che hanno bloccato la circolazione stradale per ore. Ma oltre ai centri abitati, anche le campagne e le aziende agricole della zona hanno subito numerosi danni a causa del fortunale. Sono diversi gli agricoltori che lamentano danni alle coltivazioni per via della violenta grandinata e delle forti raffiche di vento, con conseguente perdita di gran parte del raccolto, ma non sono mancati nemmeno danni strutturali ai capannoni e ai magazzini, scoperchiati dalla tormenta. I tecnici di Coldiretti sono in queste ore a lavoro per monitorare i danni causati dal maltempo nel Basso Ferrarese, dove hanno già potuto verificare la presenza di alberi divelti, rami spezzati, campi spianati dalla furia del vento e raccolti danneggiati dalla grandine che ha defogliato e distrutto diverse coltivazioni, dal mais, alle bietole, ai campi di pomodori rasati drammaticamente, ai cocomeri e meloni, come la soia e le orticole in generale, e anche i frutteti non protetti dalle reti, nei quali la raccolta era ormai imminente.
Coldiretti Ferrara invita pertanto tutti i soci a contattare, anche telefonicamente, i propri uffici di zona per effettuare le opportune segnalazioni di danni da trasmettere alle compagnie assicurative ed avviare così la procedura di risarcimento e a documentare fotograficamente tutti i danni subiti.
Coldiretti auspica da parte della Regione, della Provincia e di tutti i Comuni, colpiti così ingentemente dal violento temporale estivo, la più ampia collaborazione e rivolge loro un appello affinché attivino tutte le misure opportune per la situazione di emergenza in essere, erogando anche aiuti economici per le aziende agricole che hanno subito danni, con relativa concessione di finanziamenti e contributi per calamità naturali.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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