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da: Nosalvabanche

Manifestazione di oggi, 11 giugno a Ferrara.

Oggi siamo tornati ancora una volta in piazza per rivendicare il rimborso totale dei risparmi che ci hanno sottratto. Il decreto sul risarcimento che è in via di approvazione, nonostante le modifiche, è non solo insufficiente ma un insulto alla nostra intelligenza. Il governo Renzi continua a fare gli interessi delle banche piuttosto che quelli dei risparmiatori. A questo proposito, a fronte di un piccolissimo ampliamento della platea di espropriati che potranno accedere ad un rimborso parziale, Renzi regala alle banche lo snellimento delle procedure di pignoramento. Sia nella posizione di debitori che in quella di creditori rispetto alla banca, in situazione di crisi, con questo governo, siamo sempre noi cittadini a pagare. Con il corteo di oggi abbiamo voluto denunciare il funzionamento di questo sistema di sfruttamento, additando i suoi responsabili. Un nostro cartello è stato affisso all’ingresso dell’Agenzia 1 di Nuova Carife: “Banca di strozzini. Riduzione del tasso per Giosué” questa è stata la nostra prima richiesta della giornata di oggi. Continueremo a lottare finché Nuova Carife non avrà drasticamente ridotto il tasso d’interesse del prestito ottenuto da Giosuè Arnone. La seconda tappa della giornata è stata la fondazione Carife. Con un altro cartello abbiamo voluto fare chiarezza sulle responsabilità dell’intera vicenda: la fondazione non é in nessun modo una vittima come noi perché è diretta responsabile della cattiva gestione della banca e, perciò, il suo patrimonio dovrebbe essere utilizzato per il nostro risarcimento. Davanti alla sede centrale di Carife abbiamo riversato interi pacchi di pasta, giusto alimento per i maiali ingordi che hanno divorato i nostri risparmi. C’è una differenza sostanziale tra noi e loro: noi per campare dobbiamo lavorare tutti i giorni, per loro è sufficiente speculare sulle nostre vite. Infine il corteo si è fermato davanti l’agenzia di Veneto banca. Solo pochi giorni fa, infatti, i piccoli azionisti hanno subito un azzeramento del loro patrimonio azionario. Ancora una volta Ferrara non è stata risparmiata, più di 10 milioni di euro sono stati bruciati. Siamo consapevoli che è necessario continuare a lottare perché la nostra vicenda rappresenta soltanto la punta dell’iceberg: il sistema bancario é a pezzi e vogliono far pagare a noi la sua crisi. La manifestazione di oggi si é conclusa con un’indicazione chiara e una promessa determinata. Il Pd è il nostro principale nemico. Indipendentemente da come andrà a finire la vicenda del salvabanche, noi promettiamo che faremo di tutto per fargli pagare il più altro prezzo politico possibile, perché non c’hanno rubato solo i soldi ma pezzi interi di vita. Per questo motivo ci impegneremo, in futuro, a costruire un “No” sociale per il referendum sulla costituzione e contro il governo Renzi. Come abbiamo urlato oggi in piazza: se ne devono andare tutti a casa.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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