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da: Ufficio Stampa Mediamente

Manoscritti “a macchina”: l’Intelligenza Artificiale applicata alla trascrizione automatica. Domani Lorenzo Baraldi e Sara Tonelli in diretta streaming per AGO
Manoscritti "a macchina": l'Intelligenza Artificiale applicata alla trascrizione automatica. Domani Lorenzo Baraldi e Sara Tonelli in diretta streaming per AGO

Una conversazione che esplora le possibilità dell’AI nel campo della comprensione automatica del testo digitalizzato e presenta il nuovo prototipo di Lettura automatica del manoscritto progettato da AimageLab e DHMoRe: OGGI alle 18 Sara Tonelli, della Fondazione Bruno Kessler, e Lorenzo Baraldi, ricercatore del DHMoRe, illustrano il funzionamento e le potenzialità dei sistemi di trascrizione automatica nel corso dell’incontro in diretta streaming “Manoscritti a macchina. Un progetto di comprensione automatica”.
Lorenzo Baraldi è ricercatore presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Lavora sotto la supervisione della Prof.ssa Rita Cucchiara su Deep Learning, analisi video e Multimedia, e insegna nei corsi di Computer Vision, AI for Automotive e Image Processing.
Sara Tonelli è una linguista computazionale, dal 2013 direttrice del gruppo di ricerca per le Digital Humanities della Fondazione Bruno Kessler. È coinvolta in progetti europei come H2020 PERCEPTION che indaga l’aspetto linguistico legato alla narrazione delle migrazioni verso l’UE, e dal 2021 coordina KID ACTION European project dedicato all’individuazione di pratiche di cyberbullismo tra adolescenti attraverso sistemi d’educazione interattiva.Il laboratorio AimageLab e DHMoRe si stanno occupando di sviluppare algoritmi di Intelligenza Artificiale per la lettura automatica della scrittura manoscritta. Queste attività, risultato della ricerca in Computer Vision che da anni viene svolta all’interno del Laboratorio AimageLab, permettono di riconoscere e trascrivere in automatico grandi quantità di testi manoscritti, rendendo accessibili e ricercabili fondi storici a studiosi e appassionati.
Ora il prototipo di trascrizione automatica progettato da Unimore è disponibile sul sito di Aimagelab per il pubblico che può testarne l’utilizzo su un campione di manoscritti digitalizzati, tra cui autografi di Muratori e Leopardi, e scoprire in prima persona le potenzialità dell’AI.Fino al 27 aprile, poi, tutti possono contribuire a un esperimento partecipato tra linguistica cognitiva e data science, proposto da FEM, Future Education Modena: accedendo alla piattaforma di linguistica digitale LINDA (https://linda.education/iquanti/)  – progettata per innovare la didattica della lingua italiana e l’educazione mediale – i partecipanti accedono a un esperimento collettivo; l’obiettivo è mettere la percezione dei singoli al servizio dell’analisi di fenomeni sociali e linguistici complessi, per scoprire una realtà granulare, articolata, non appiattita.E’ possibile seguire gli appuntamenti di AGO in diretta sulla pagina Facebook AGO Modena Fabbriche Culturali (@AGOModenaFaCultura) e sul sito www.agomodena.it
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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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