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Da: Ferrara Off

Per i 500 anni del poema, da venerdì 2 dicembre in Pinacoteca la lettura integrale e continuativa

Come si festeggia il compleanno di un poema epico? Con un evento altrettanto epico: i 500 anni della prima edizione dell’Orlando Furioso verranno celebrati venerdì 2 e sabato 3 dicembre a Ferrara, la città dove l’opera più celebre di Ludovico Ariosto è stata ideata e scritta, con una maratona di lettura integrale e continuativa. L’iniziativa durerà quasi quaranta ore, senza interruzioni, e conterà sul contributo volontario di un migliaio di lettori. Si terrà a partire dalle 9.30 di venerdì mattina al piano nobile di Palazzo Diamanti, nel salone d’onore della Pinacoteca Nazionale, in corso Ercole I d’Este 21. La conclusione è prevista per sabato a mezzanotte.
Maratona Orlando coinvolgerà studenti e cittadini ferraresi ma non solo: si sono prenotati per partecipare da protagonisti alla sorprendente celebrazione, e declamare in pubblico alcune ottave, anche tanti lettori e numerose classi provenienti da ogni parte d’Italia. Sarà un esperimento collettivo, un’esperienza comunitaria assolutamente straordinaria, perché riporterà in vita, grazie a una moltitudine di voci, i 46 canti dell’opera che maggiormente ha segnato nei secoli l’identità e l’immaginario ferrarese. Una sfida importante, il cui obiettivo principale è quello far scoprire e riscoprire il piacere della lettura, condividere la forza e la potenza creativa di un capolavoro della letteratura italiana.
Non sarà necessaria alcuna iscrizione per assistere alla maratona, evento eccezionale voluto dalla Fondazione Ferrara Arte e organizzato dal teatro Ferrara Off, realizzato grazie alla collaborazione del Teatro Comunale Claudio Abbado e della Biblioteca Ariostea, con il sostegno di Eni e della cooperativa Le Pagine e di Pass srl. L’ingresso al Salone d’Onore sarà gratuito, il biglietto per chi volesse visitare anche la Pinacoteca Nazionale resterà invariato rispetto alle tariffe tradizionali.
La mostra ‘Orlando furioso – 500 anni’, allestita al piano terra, rimarrà aperta ininterrottamente per tutta la durata dell’iniziativa e l’ingresso all’esposizione sarà gratuito per tutti la notte tra venerdì 2 e sabato 3 dicembre, dalle 22 alle 9 di mattina, e la sera di sabato 3 dicembre dalle 22 a mezzanotte.
Sarà inoltre possibile seguire in diretta la Maratona Orlando sui social network di Palazzo dei Diamanti.

Per informazioni scrivere a ferraraoff@gmail.com o telefonare al numero 336282360, oppure a diamanti@comune.fe.it o 0532 244949.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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