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Da: Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

Il consigliere regionale della Lega Nord, Daniele Marchetti: “Sulla Sanità, che assorbe l’80% del bilancio, mancano direttive chiare”. “Capitolo integrazione: si buttano soldi per persone che potrebbe anche essere respinte nei loro Paesi”. “Fuori dal documento temi importanti come la disostruzione pediatrica e le linee guida per l’addestramento cani per disabili” “Sul tema promozione di politiche per lo sviluppo delle aree montane solo demagogia” “L’unica novità riguarda l’Autonomia, che, però, viene affrontata senza chiarezze di idee”

“Il Gruppo Lega Nord in Regione boccia punto su punto il Documento di Economia e Finanza regionale”. Così il consigliere regionale, Daniele Marchetti, ha concluso il proprio intervento nell’assise dell’Assemblea legislativa questa mattina.
“Sono poche le novità che troviamo all’interno del Documento – spiega il consigliere a nome di tutto il Gruppo del Carroccio di viale Aldo Moro -: si tratta infatti di un Defr che ricalca quasi perfettamente quelli approvati negli anni passati, errori compresi (come il lapsus contenuto nel capitolo relativo alla riduzione delle Ausl dove si danno come già abolite le Province), manifesto di un disinteresse totale della Giunta a guida Partito Democratico nei confronti di un Documento che, in realtà, dovrebbe godere della massima attenzione, visto che racchiude tutti gli indirizzi del governo regionale”.
Venendo allo specifico, Marchetti ha articolato così la sua dura critica: “Sulla Sanità, che assorbe l’80% del bilancio, dal documento si evince che mancano direttive chiare”; per quanto concerne il capitolo “Sociale” – prosegue il consigliere leghista – il Documento continua a “sbandierare” il Fondo regionale per la non autosufficienza, senza però tenere in considerazione le istanze che arrivano dai territori di riferimento, il che tiene il testo distante anni luce rispetto ai reali bisogni dei cittadini. È vero – aggiunge Marchetti – nel Defr è stato inserito il sistema di ascolto fortemente voluto dal nostro Gruppo, strumento che dovrebbe raccogliere le osservazioni di associazioni, sindacati, caregiver e assistiti, ma che, nei fatti, oggi risulta ancora poco conosciuto: tenere uno strumento del genere nel cassetto non serve a nulla, occorre promuoverlo ascoltando realmente il territorio”.
Che dire, poi, delle risorse finanziarie destinate all’integrazione? È inconcepibile il voler integrare “a tutti i costi” richiedenti asilo che, fino a prova contraria, potrebbero dover tornare nei loro Paesi di origine qualora le loro domande venissero respinte” punge Marchetti.
Dopodiché, “che fine hanno fatto tematiche importanti come la disostruzione pediatrica e le linee guida per l’addestramento cani per disabili che, a nostro avviso, andrebbero inserite nel Documento per arrivare finalmente ad una conclusione entro la fine della Legislatura, visto che stiamo girando attorno a queste problematiche ormai da troppi anni senza giungere mai a una conclusione chiara ed efficace?” sottolinea il consigliere del Carroccio.
Detto della promozione di nuove politiche per il rilancio delle aree montane, “sulle quali, come al solito la Regione si limita a fare solo molta demagogia”, anche per quanto attiene la tematica della gestione dei rifiuti “assistiamo alla mancanza assoluta di un piano credibile”: “se è vero – spiega Marchetti – che si è parlato tanto di una riduzione del numero delle discariche in regione, è anche vero che è sufficiente rimanere in provincia di Bologna per rendersi conto di come la Regione stia facendo l’esatto contrario. Lo dimostra la concessione della proroga che la Giunta di viale Aldo Moro ha fatto a Hera Ambiente per proseguire il progetto (autorizzato anni fa) di ampliamento della discarica di Baricella, impianto, fra l’altro, non presente nel piano rifiuti”.
Ecco, l’unica novità che riserva il Documento riguarda l’Autonomia, “ma anche su questa tematica la Giunta regionale non mostra di avere le idee chiare”. “Dopo le numerose e continue sollecitazioni della Lega, il Governo regionale si è improvvisamente riscoperto autonomista. Un processo che, in realtà, è partito con un grave ritardo, senza un’idea di fondo ben precisa, e magari avviato soltanto per non rimanere indietro rispetto ad altre realtà regionali a guida leghista: e questo perché, forse, la Giunta ha recepito che l’Autonomia, se ottenuta, porterebbe significativi benefici al nostro territorio. Ma tant’è. Di buono – conclude Marchetti – c’è che con l’attuale Governo nazionale potremmo essere in dirittura d’arrivo per quanto riguarda l’Autonomia, tuttavia non posso fare a meno di sottolineare come, fino a pochi giorni fa, la Regione non avesse ancora la certezza di quali competenze sarebbe andata a richiedere allo Stato centrale. E questo la dice lunga sulla chiarezza di idee sul tema del Governatore Stefano Bonaccini”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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