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da: Associazione Culturale Ferrara Off

Sabato 4 giugno
Ore 21
Maria Paiato legge
‘Il Gattoparto’ di Tomasi di Lampedusa
Prima puntata

Domenica 5 giugno
Ore 19
Per la rassegna ‘Domeniche d’Estate’
Monica Pavani e Andrea Trombini in conversazione
Ingresso libero

L’attrice Maria Paiato torna a Ferrara Off, da sabato 4 giugno, per quattro imperdibili serate nell’ambito di ‘Biblioteca itinerante di letteratura’, un progetto con più di venti appuntamenti legati alla figura di Giorgio Bassani editore e scrittore, nel centenario della sua nascita, che ogni settimana fino al 15 ottobre animeranno vari luoghi della città di Ferrara. Oltre al patrocinio del Comune di Ferrara, e della Regione Emilia-Romagna, il progetto vanta anche il patrocinio del ‘Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giorgio Bassani’, recentemente costituito dal Ministro Dario Franceschini, e del patrocinio della sezione di Ferrara di Italia Nostra, di cui Bassani fu presidente nazionale per quindici anni.
Per il primo appuntamento al Teatro Ferrara Off, Maria Paiato darà voce – in quattro puntate – a ‘Il Gattopardo’, capolavoro indiscusso della letteratura italiana, pubblicato per la prima volta da Feltrinelli proprio grazie a Bassani il quale ammise che “dopo Tomasi di Lampedusa, qui in Italia scrivere un romanzo è diventato molto più difficile”. Il sapore della Sicilia di fine Ottocento e le vicende della nobile casata dei Salina prenderanno così vita grazie all’interpretazione della Paiato, una delle più raffinate protagoniste del panorama teatrale italiano. Le quattro puntate de ‘Il Gattopardo’ si terranno sabato 4, 11, 18 e 24 giugno, alle ore 21; ogni appuntamento rappresenta un capitolo a sé stante. È consigliata la prenotazione tramite il sito www.ferraraoff.it o telefonando al numero +39.333.6282360.
Si ricorda inoltre che domenica 5 giugno, alle ore 19, ci sarà il primo appuntamento delle ‘Domeniche d’Estate’, quattro appuntamenti dedicati alla poesia e alla letteratura. Nella magnifica cornice della mostra ‘GERMOGLIA’ dell’artista Elio Talon, allestita presso lo spazio bianco di Ferrara Off, Monica Pavani sarà in conversazione con Andrea Trombini, poeta ed editore bolognese. L’ingresso è gratuito, seguirà rinfresco in collaborazione con l’azienza agricola Bio Pastoreria.
Ingresso spettacoli: euro 8 soci Ferrara Off, euro 5 under 20, euro 10 non soci (comprensivi di tessera associativa). Abbonamento 4 puntate de ‘Il Gattopardo’: soci euro 25, non soci euro 27 (inclusa tessera associativa).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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