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Da: Organizzatori

Venerdì 22 novembre 2019, alle ore 17, presso Palazzo Crema (Via Cairoli 13, Ferrara) si terrà la presentazione del libro di Mario Testi “Inciampare nel cancro e rialzarsi. La filosofia del Decathlon come efficace adiuvante alle cure mediche per ostacolare il male”, pubblicato nella collana sportiva della casa editrice ferrarese ‘Faust Edizioni’ di Fausto Bassini.
Motivato dalla speranza che questo libro-diario possa essere utile a quanti, malauguratamente, dovessero inciampare nello stesso ‘ostacolo’, l’autore ha deciso di parlare della sua impegnativa esperienza, ennesima sfida o – come lui la chiama – “Decathlon della sopravvivenza”.
“Sei un combattente, un lottatore, sei una roccia… ce la farai”. È questa la frase più ricorrente che il professor Testi si è sentito ripetere, da amici e conoscenti, nel tentativo di rincuorarlo all’indomani della diagnosi del “brutto male” (Mieloma Multiplo) che sportivamente combatte dal settembre del 2016. Oggi, a tre anni di distanza dalla diagnosi di tumore, a chi incontrandolo gli chiede “come va?”, lui può rispondere, altrettanto sportivamente: “Per il momento sto vincendo ancora io… spero che continui!”.

Ne parleranno con l’autore: Riccardo Modestino e Massimo Masotti dell’Associazione De Humanitate Sanctae Annae.
Il volume si fregia dei prestigiosi patrocini di AIL Sezione di Ferrara; FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera); CONI Comitato Regionale Emilia Romagna; Università degli Studi di Ferrara; Comune di Ferrara; Associazione De Humanitate Sanctae Annae; Fondazione Estense. Si fregia, inoltre, del prezioso contributo grafico del creativo ferrarese Dino Marsan e degli amichevoli pensieri-testimonianza di: Alan Fabbri, Antonio Cuneo, Gian Marco Duo, Andrea Maggi, Donato Selleri, Riccardo Modestino, Luciana Boschetti Pareschi, Giancarlo Volpato, Sir John Kirwan, Andrea Stella, Mario Fornasari, Alessandro Bratti, Roberto Di Marco, Leonardo Milani, Stefano Montanari, Dino Marsan, Alessandro Donati, Eugenio Capodacqua, Massimo Magnani, Orlando Pizzolato, Andrea Giannini, Manuela Levorato, Salvatore Buzzelli, Sandra Truccolo, Daniele Scarpa.
Nel corso dell’evento verranno proiettate numerose immagini inedite dagli anni ’50 a oggi.
Tutti i proventi dell’autore derivanti dalla vendita del libro saranno devoluti all’AIL (Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma) – Sezione di Ferrara.
La partecipazione è libera e gratuita.

Mario Testi: titolare della cattedra di Scienze Motorie e Sportive nei licei di Ferrara; consulente tecnico-sportivo della trasmissione ICARUS 2.0 di Sky Sport.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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