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Continua la rassegna “Reazione K”, ideata da Arci Zone K, in collaborazione con Arci Ferrara e con il patrocinio del Comune di Ferrara, alla Sala Estense di Ferrara.
Lunedì 23 Ottobre arriva da San Francisco uno dei più grandi e sottovalutati interpreti della musica americana Mark Eitzel, supportato per l’occasione da Giancarlo Frigieri.
Mark Eitzel, già leader nei mai troppo celebrati American Music Club ha affiancato una carriera solista con prove davvero pregevoli: uno stupendo live minimalista (“Songs of love”), un disco “remmiano” (“West”, prodotto e suonato insieme a Peter Buck dei R.E.M. nel periodo di “Automatic for the people” e dei Tuatara).
Il nuovo album uscito per Merge, “Hey mr Ferryman”, è forse la sua miglior opera solista, il che equivale a dire la migliore opera solista di uno dei miglior cantanti indie-rock americani, con la produzione del grande, ex chitarrista dei Suede, Bernard Butler.
Ogni nuovo disco di Mark Eitzel è come un nuovo film di Scorsese: sai già che il contenuto sarà monumentale quanto iconografico, un prodotto comunque “solido”, da regalare a scatola chiusa.
Rimane il suo marchio di fabbrica: voce confidenziale, calda, potente, su canzoni scritte quasi sempre su chitarra acustica, ma che Butler veste alla perfezione, con arrangiamenti complessi ma mai invadenti. La chitarre elettriche su “The last ten years” riportano Eitzel ai migliori momenti degli AMC. Mentre “Nothing and everything” rimane minimale, basata su un arpeggio di chitarra, a cui si aggiungono voci e coloriture, senza scalfire l’emozione.
Per tutti gli altri: “Hey Mr Ferryman” è il primo grande disco di cantautorato americano del 2017, e rimarrà tra i migliori di quest’anno, nel suo genere. La rivista Slate ha definito Eitzel come una sorta di erede di Leonard Cohen: non è andata troppo lontana, anche se i temi delle canzoni sono molto diversi, meno spirituali. Eitzel arriva da un contesto molto diverso, quello della San Francisco degli anni ’80 e ’90. Le sue disavventure nei club sono un racconto ricorrente (ritornano in “An angel’s wing brushed the penny slots”, dove racconta di El Cortez, un locale che “still welcomes me / Guess if you die on the floor, the drinks are all free” ), così come una visione disicantata del mestiere (qua in “In My Role as Professional Singer and Ham” e in “The singer”, dedicata al compianto Jason Molina).
Insomma, un piccolo capolavoro di un grandissimo artista, troppo poco conosciuto per i suoi meriti.
Assente dall’Italia dal 2009, Mark Eitzel torna finalmente, accompagnato dalla sua band, per presentare l’ultimo lavoro in studio in versione live. Quella alla Sala Estense sarà l’unica data in Emilia Romagna.
Ad aprire il concerto di Mark Eitzel ci sarà un grande cantautore, Giancarlo Frigieri.
Frigieri nasce a Sassuolo nel 1972. Dopo essere stato, tra le altre cose, il batterista dei Julie’s Haircut e il cantante dei Joe Leaman, inizia la carriera solista nel 2006 con l’album “Close your eyes, think about beauty” al quale fanno seguito un album chiamato “In Love” con i laziali Mosquitos e uno split single con Chris Eckman dei The Walkabouts, nel quale i due si scambiano una cover.
Nel 2009 il passaggio alla lingua italiana con l’album “L’età della ragione” che si aggiudica il Premio Italiano Musica Indipendente come “Miglior disco autoprodotto dell’anno”. Nemmeno un anno dopo, nel Febbraio 2010, è il turno di “Chi ha rubato le strade ai bambini?”, stampato in vinile + cd, che ne consolida il culto. A questo fa seguito la partecipazione alla compilation “La leva cantautorale degli anni zero” del Club Tenco/MEI/Ala Bianca con il brano “Il funerale delle parole”. Nel settembre 2011 esce “I sonnambuli”, al quale fanno seguito parecchie date in tutta Italia. Nel 2012, con “Togliamoci il pensiero”, comincia la collaborazione con la Controrecords/New Model Label, proseguita poi con “Distacco”, album del 2014 che finisce tra i candidati al Premio Tenco. L’ultimo lavoro, datato Ottobre 2015, si chiama “Troppo tardi” ed è anticipato dal video del brano “Il chiodo”, con la Regia di Corrado Ravazzini e la partecipazione di Vincenzo Maenza, pluricampione olimpico di lotta greco-romana.
L’ennesimo appuntamento imperdibile con la musica internazionale, che continuerà anche con il quarto evento, Martedì 7 Novembre, quando sul palco della Sala Estense arriverà un altro incredibile artista accompagnato dalla band, Chuck Prophet.
La biglietteria per il concerto di Eitzel aprirà alle ore 20, il concerto inizierà alle 21 precise.

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Arci Ferrara


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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