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da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Tre appuntamenti sulla violenza e sulle relazioni di genere dalla prospettiva degli adolescenti

Ha inizio martedì 6 ottobre, dalle 15 alle 18 a Palazzo Bonacossi, il ciclo di seminari “Maschile e femminile, plurale, in adolescenza. Tre appuntamenti sulla violenza e sulle relazioni di genere dalla prospettiva degli adolescenti”.
Gl’incontri traggono spunto da una ricerca condotta, nel maggio 2014, in otto scuole e un centro di formazione professionale cittadini, attraverso un questionario somministrato ad oltre 700 giovani di 16-18 anni.
Il primo incontro è focalizzato sulle giovani coppie. I ragazzi e le ragazze hanno espresso la loro posizione sull’amore: i valori importanti nel rapporto con il partner, la seduzione, la gelosia, il controllo, la violenza fisica e psicologica che subiscono ed esercitano nella relazione. Ne emerge un quadro variegato, non del tutto sereno, dove controllare ed essere controllati è un’esigenza diffusa, la gelosia è tanta e la reazione forte, verbale o fisica nello scontro con l’altro, è legittimata da una quota importante di adolescenti. Vi è poi una fascia minoritaria (nel campione è il 6%) che già sperimenta la violenza di coppia, spesso reciproca tra i partner e connessa all’incapacità di gestire altrimenti il conflitto, oltre che all’aver osservato comportamenti simili nella famiglia d’origine.
Negli appuntamenti successivi (rispettivamente 27 ottobre e 1 dicembre, sempre a Palazzo Bonacossi dalle 15 alle 18) ci si concentrerà sulla capacità degli adolescenti di riconoscere la violenza nei rapporti tra pari, nel divertimento o a scuola, ed infine si parlerà di atteggiamento verso l’omosessualità e di omofobia.
Ogni incontro prevede la presentazione dei dati, una tavola rotonda di confronto tra gli operatori che localmente intervengono nella scuola o nei servizi, e l’intervento conclusivo di un ospite esterno che, in questo primo incontro, sarà Alessandra Campani, una delle curatrici di un’indagine analoga condotto alcuni anni fa nelle scuole di Reggio Emilia dall’associazione Nondasola.
Gli incontri sono gratuiti ma ad iscrizione, per ciascun seminario, fino a pochi giorni prima dell’incontro, e costituiscono momenti di formazione accreditati per insegnanti e assistenti sociali.
L’indagine è stata curata dal Comune di Ferrara (Ufficio Diritti dei Minori, Osservatorio Adolescenti) insieme a Centro Donna Giustizia, Movimento Nonviolento e Centro di ascolto uomini maltrattanti di Ferrara, nell’ambito del progetto “Violenza di genere e rete locale”.
Il progetto è attivo dal 2013 e ha lo scopo di rafforzare le collaborazioni tra tutti i soggetti impegnati nella prevenzione e contrasto della violenza di genere. In questi anni si è articolato con azioni rivolte alle donne vittime di violenza, l’avvio di un Centro per gli uomini ai quali offrire possibilità di cambiamento, attività di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza e iniziative di prevenzione della violenza tra i giovani (incontri di formazione per insegnanti, approfondimenti nelle classi).

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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