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da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Cambio al vertice dell’Istituto Universitario di Studi Superiori IUSS-Ferrara 1391. Massimo Coltorti, Professore Ordinario di Petrografia e Petrologia del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara è stato nominato Direttore dell’Istituto dal Rettore Giorgio Zauli.

Afferma Coltori: “Come è noto, lo IUSS si pone l’obiettivo di coordinare e promuovere i corsi di dottorato e come tale di costituire un punto di riferimento per giovani dottorandi italiani e stranieri che scelgono di formarsi nel nostro Ateneo. L’Istituto offre un ampio spettro di attività culturali e formative trasversali (le cosiddette complementary skills), che costituiscono ormai bagaglio tecnico indispensabile per un dottorando. Fornisce inoltre diverse opportunità di sostegno economico per agevolare lo svolgimento della ricerca dei dottorandi all’estero, anche questo step fondamentale per acquisire una conoscenza più approfondita della lingua, oltreché un ampliamento dei propri orizzonti di giovane studioso. L’internazionalizzazione è una delle basi per uno sviluppo armonico di un adeguato background scientifico. In questo contesto, molti corsi di dottorato all’interno dello IUSS consentono l’acquisizione di titoli doppi o congiunti che siano riconosciuti non solo in Italia, permettendo un apertura verso un mercato della ricerca e del lavoro transnazionale. IUSS promuove inoltre la residenzialità dei dottorandi attraverso un Collegio che permette ai diversi dottorandi delle varie discipline di condividere non solo spazi, ma anche tempi comuni, per sviluppare una interdisciplinarietà e una multiculturalità quanto mai utili, e non solo scientificamente, in questo periodo storico. Attraverso i Copernicus Visiting Scientists l’Istituto attira poi per brevi periodi ricercatori di fama internazionale, che sono a disposizione dei dottorandi e a cui possono porre quesiti direttamente, per conoscere anche la persona e non solo il semplice scienziato”.
“Lo IUSS si pone come un importante crocevia sul cammino del giovane laureato – prosegue Coltorti – tra la laurea appena terminata, il mondo accademico, con il fascino della ricerca curiosity-driven, e il mondo del lavoro che sempre più, a mio avviso, necessita di innovazione e di uno sviluppo sostenuto da una ricerca applicata. Nel nostro paese spesso la figura del dottorando è vista come di persona troppo specializzata e, come tale, difficile da inserire in un contesto lavorativo più o meno standardizzato. Lo IUSS vorrebbe valorizzare invece questa risorsa umana, costituita da giovani pieni di entusiasmo e con gran voglia di dare il proprio contributo al miglioramento del nostro stile di vita, che sempre più spesso vengono accolti in altri paesi dopo essersi formati in Italia. Infine lo IUSS vorrebbe essere anche un punto di riferimento per quella cittadinanza che si interroga sui grandi quesiti della scienza, ma anche sui piccoli accadimenti quotidiani per condividere quel sapere che permette di capire e di interagire meglio con il mondo che ci circonda. L’Ateneo ha investito e investirà molto sul dottorato, che rappresenta un fiore all’occhiello della nostra università. E i risultati si sono visti sul finire dell’anno scorso, quando l’Ateneo ferrarese è risultato tra le 8 Università pubbliche italiane che, nonostante la riduzione delle risorse complessivamente disponibili, ha ottenuto un incremento dei finanziamenti ministeriali a sostegno del post-laurea. Tutto questo è stato possibile grazie ai coordinatori dei 12 Corsi di Dottorato, ai singoli docenti dei Dipartimenti e agli Uffici amministrativi, che svolgono ogni giorno un lavoro certosino di sostegno e di attenzione per ogni esigenza specifica dei dottorandi, che nell’arco dei tre anni arrivano a circa 350 unità”.
Chiosa Coltorti: “Essere responsabile di questa struttura è senz’altro la sfida più stimolante che potevo immaginare. Sarà impegnativa al di fuori di ogni dubbio, ma anche piena di soddisfazione e con innumerevoli opportunità. Metterò tutta la mia esperienza e le mia capacità al servizio dell’Ateneo e dei dottorandi e spero di poter migliorare una macchina che chi mi ha preceduto ha già reso molto bella ed efficiente”.

Massimo Coltorti : il Curriculum Vitae
Marchigiano di nascita, ferrarese di adozione. Si laurea a Ferrara nel lontano 1981 e svolge tutta la sua carriera presso il nostro Ateneo, diventando professore ordinario nel 2000. Questo gli ha consentito, anche grazie alla sua laurea in Geologia, di visitare tra le più prestigiose università internazionali, come Oxford, Edimburgo, Vienna, Tolosa e Sydney dove ha svolto anche lunghi periodi di ricerca e corsi di insegnamento o di intessere collaborazioni con decine di colleghi sparsi in tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda all’America. Ha organizzato o contribuito ad organizzare numerosi congressi nazionali ed internazionali, alcuni svoltisi anche a Ferrara. L’ultimo in ordine di tempo la Goldschmidt Conference a Firenze nel 2013, il più importante congresso di Geochimica al mondo che per la prima volta si è tenuto in Italia e per il quale la città di Firenze l’ha inserito nella lista dei FALP (Florence Academic Leader Programme). E’ autore di più di 140 articoli su riviste nazionali ed internazionali e di quasi 300 abstracts e comunicazioni a congressi nazionali ed internazionali. Ha partecipato a crociere oceanografiche internazionali e a spedizioni in Antartide ed è stato responsabile di diversi progetti nazionali ed europei. Dal 2012 è membro della Commissione Nazionale Grandi Rischi, Sezione Vulcanica.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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