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Da: Ufficio Stampa

Giovedì 2 luglio 92 tra studentesse e studenti del corso di laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Ferrara discuteranno online la tesi e conseguiranno il titolo di studio subito abilitante all’esercizio della professione medica, come predisposto dal Decreto “Cura Italia” per l’emergenza Covid-19.

Le future dottoresse e i futuri Dottori potranno così procedere a un ingresso anticipato nel Sistema Sanitario Nazionale.

A presiedere la commissione delle prime lauree abilitanti in Medicina e Chirurgia sarà la Prof.ssa Tiziana Bellini, coordinatrice del Corso in Medicina e Chirurgia e Prorettrice delegata alla Didattica, che dichiara:

“Come Coordinatrice del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia sono particolarmente orgogliosa che 92 studenti, di cui 88 in corso e alla prima sessione di laurea e 4 con una sola sessione fuori corso, siano stati in grado di arrivare a questo traguardo che li porta a laurearsi con ottimi voti e contestualmente ad abilitarsi.

Questo percorso è iniziato due anni fa con il Decreto Ministeriale 9 maggio 2018 n.58, che inseriva i Tirocini Pratici Valutativi all’interno del percorso di formazione anziché dopo la laurea, mantenendo però la prova scritta dell’esame di stato dopo il conseguimento del titolo.

Un’accelerazione si è avuta con D.L. n.18/2020 art. 102 del Decreto Cura Italia, che ha tolto la prova scritta dell’esame di stato lasciando solo l’idoneità ai Tirocini nel pre laurea, facendo diventare così la laurea di Medicina una Laurea Abilitante.

Il percorso si è così abbreviato, pur restando comunque impegnativo, perché nonostante la laurea abilitante, per poter esercitare la professione negli ospedali o nel territorio i neo medici dovranno comunque specializzarsi ulteriormente.

Un sentito ringraziamento va al Professor Stefano Volpato, vice Coordinatore e responsabile dei tirocini, ai docenti e ai tutors clinici delle varie aree (Medica, Chirurgica, Medicina generale e Pediatri di libera scelta), che hanno compiuto un grande sforzo per mantenere elevata la qualità del percorso di formazione in queste condizioni di emergenza”.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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