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Da: Mauro Camattari, Comune di Comacchio

MERCATI E FIERE
PUBBLICATO L’AVVISO PER IL RINNOVO DELLE CONCESSIONI

Il Servizio Attività Produttive e Commercio del Comune di Comacchio, con pubblicazione di specifico
avviso ha avviato il procedimento d’ufficio per il rinnovo delle concessioni per l’esercizio delle attività
di commercio su aree pubbliche in scadenza entro il 31 dicembre 2020, in recepimento delle linee guida
adottate dal Ministero dello Sviluppo Economico con decreto del 25 novembre 2020 e nel rispetto delle
prescrizioni previste dalla deliberazione della Giunta Regione Emilia Romagna n. 1835 del 7dicembre
2020.
Il rinnovo si riferisce a tutti i posteggi dei mercati annuali e stagionali, a quelli di due fiere e ai posteggi
isolati presenti sul tutto il territorio comunale, per un numero complessivo di 631 posteggi.
Sono interessate dalla procedura di rinnovo le aziende titolari delle concessioni, sia che esercitino l’attività
direttamente, sia che l’abbiano conferita in gestione temporanea ad altre aziende.

Le aziende entro il 28 febbraio 2021 dovranno inviare al Comune una comunicazione, tramite modello
appositamente predisposto, contenente i dati necessari per l’effettuazione delle verifiche d’ufficio.
Il procedimento terminerà con il rinnovo delle concessioni entro il 30/06/2021.
Le nuove concessioni saranno efficaci fino al 31 dicembre 2032.
Il procedimento per il rilascio delle concessioni fa seguito alla mancata riassegnazione delle concessioni
per il commercio su aree pubbliche, prevista con un bando pubblicato dal Comune di Comacchio nel
dicembre 2016, in attuazione della c.d. direttiva Bolkestein, che prevedeva l’assegnazione di tali
concessioni mediante procedure selettive ad evidenza pubblica. Sebbene secondo le indicazioni
regionali il bando dovesse chiudersi entro il 2017, il Comune di Comacchio non ha mai portato a
termine il procedimento e non ha approvato alcuna graduatoria di assegnazione. Nel 2019 il panorama
normativo è quindi mutato e la materia del commercio su aree pubbliche è stata sottratta alla direttiva
Bolkestein, fatti salvi i casi di riassegnazione a seguito di bandi già conclusi.
Poiché il Comune di Comacchio non ha concluso il bando, tutti gli atti connessi a tale procedura sono
ora decaduti.

“Il Comune di Comacchio è uno dei pochissimi Comuni in Emilia Romagna”, evidenzia l’assessore al
Commercio Luca Bergonzi, “a non avere portato a termine il bando di assegnazione delle concessioni,
risalente, lo sottolineo, al 2016. II silenzio del Comune protratto per anni, ben oltre quindi il termine
entro il quale si sarebbe dovuto concludere il procedimento di assegnazione, non solo ha disorientato
gli operatori, gettando nell’incertezza centinaia di imprese, ma potrebbe in alcuni casi aver leso le
legittime aspettative di coloro che hanno fatto affidamento su un bando mai concluso e poi decaduto
per mutamento del quadro normativo.
Poiché la situazione che abbiamo ora accertato appare legata a condotte non comprensibili, in piena
trasparenza stiamo valutando l’opportunità di trasmettere gli atti alle competenti autorità di controllo,
affinché sia possibile verificare eventuali profili di responsabilità.
Il nostro impegno”, conclude l’Assessore, “è ora quello di portare ordine e fare finalmente chiarezza su
un settore rilevante dell’economia locale e fino ad oggi troppo trascurato, garantendo risposte certe in
tempi certi.”

L’avviso e tutte le informazioni necessarie per effettuare le comunicazioni di rinnovo delle concessioni
sono reperibili sulla home page del sito istituzionale del Comuna di Comacch

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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