Skip to main content

Da: Ufficio Stampa Ferrara Fiere Congressi

Dall’inaugurazione firmata Frecce Tricolori al Galà di ginnastica ritmica in programma domenica 15, con la partecipazione straordinaria delle pluripremiate “Farfalle Azzurre” nazionali Camilla Bini, Elisa Blanchi, Camilla Patriarca e Andreea Stefanescu, il Ferrara Balloons Festival numero 15 è di nuovo sotto il segno dell’Aeronautica Militare. Che al Parco urbano “Giorgio Bassani”, dove è in corso l’evento organizzato da Ferrara Fiere Congressi, ha portato alcuni dei suoi fiori all’occhiello.

Lo stand interattivo dell’AM, aperto dalle 10.00, è a cura del Comando Operazioni Aeree (C.O.A.) della base di Poggio Renatico, in provincia di Ferrara, centro nevralgico della difesa aerea del Paese. Attraverso il C.O.A., il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, nonché Comandante delle Forze Aeree, esercita il comando e il controllo sugli assetti dell’AM impegnati in attività operative ed esercitazioni. Queste funzioni si svolgono 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, attraverso le Sale Operative nazionali presenti nella base. E al Balloons Festival, il personale dell’Aeronautica spiega il funzionamento e fa provare al pubblico alcuni dei mezzi e degli equipaggiamenti impiegati per la difesa nazionale.

Ad esempio, il giubbotto di salvataggio autogonfiabile “secumar”, il seggiolino eiettabile, il cruscotto, il paracadute e la tuta stagna “Tacconi” installati sui caccia militari AM-X e F104. E poi la tenda campale, a cura del Reparto Mobile di Comando e Controllo di Bari, nato per incrementare l’impegno dell’Aeronautica in teatri operativi al di fuori dei confini nazionali, attraverso strumenti modulari facili da trasportare e integrati con i sistemi nazionali e Nato.

Ma al Balloons Festival l’Aeronautica dà spazio anche al divertimento e lo fa sotto forma di ben due simulatori di volo dinamico. Grazie alla tecnologia “Motion Simulator”, l’Eurofighter Typhoon 2000 suscita sensazioni e brividi molto vicini alla realtà di chi lo guida davvero; Celestino è, invece, la riproduzione di un piccolo aereo che i bambini, tramite un programma, un display e una specie di joystick, hanno l’impressione di pilotare. E al termine della simulazione, il loro sforzo è premiato da un attestato di pilotaggio.

I visitatori del Festival possono, inoltre, sedersi nel cockpit Tornado, la cabina di pilotaggio del famoso caccia multiruolo, mentre i cultori della meteorologia trovano pane per i loro denti nello stand della 4° Brigata Telecomunicazioni di Borgo Piave (Latina), dove sono esposti una stazione meteorologica da campo “TACMET” e alcuni strumenti per le rilevazioni meteorologiche. Nei prossimi giorni, in arrivo pure l’elicottero TH-500, usato per addestrare i piloti dell’AM e di tutte le Forze Armate.

A proposito di decolli, ma in mongolfiera, voli liberi alle 7.00 e alle 18.00, e vincolati dall’area Renault Franciosi (gold sponsor) a partire dalle 17.00.

Alle 16.00, il menù del Festival si arricchisce di diversi appuntamenti dedicati ai bambini: Winter Wonderland Experience, con i gonfiabili, i tappeti elastici, il ponte tibetano, i rulli acquatici e la pista di quad; StradAmica, il percorso di sicurezza stradale con mini auto elettriche; il Circo Artisti Famiglia Rossi (18.30), con mangiafuoco, cowboy, show di bolle e contorsionisti.

Le 16.00 segnano anche la ripresa delle attività sportive al Parco urbano: pallacanestro con la Scuola Basket Ferrara, baseball con Ferrara Baseball Softball Club, pallavolo e minivolley con Niagara 4 Torri Volley e ju jitsu con l’Asd CSR Ju Jitsu Italia.

Dal pomeriggio e fino a sera, apertura dell’area commerciale e di quella gastronomica, con ristoranti, piadinerie, street food gourmet e gelaterie.

Chiusura in musica, dalle 18.30, con il concerto del gruppo Blue Emotions, presentato dalla Estense Music Academy.

Per ulteriori informazioni: ferrarafestival.it.
Grazie della collaborazione.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it