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Da ufficio stampa Associazione Musicisti di Ferrara

Dalle ore 21 di mercoledì 11 aprile ritorna Movida On nell’edizione Primavera 2018. Il cartellone è ricco di 41 appuntamenti distribuiti nelle serate del mercoledì fino al 6 giugno 2018. Il programma offre un alternarsi di proposte culturali che vanno dalla musica colta, contemporanea, tradizionale al teatro per arrivare al gioco e alla parola. La cifra stilistica, coerentemente con l’idea originale, porta nei luoghi del centro storico di Ferrara realtà culturali sotterranee o normalmente fruibili solo all’interno di spazi convenzionali quali sale teatrali o concertistiche.

L’edizione di Movida On – Primavera 2018, sempre coordinata da Promeco (per l’Assessorato ai Giovani del Comune di Ferrara) è volutamente integrata con la più generale programmazione culturale svolta dai più noti e diversi Enti e Istituzioni cittadini. Particolare attenzione è stata posta nella scelta dei luoghi che ospiteranno eventi che non è solo idealmente un modo per riscoprire la città nella sua articolata trama di piazze, palazzi, chiostri, angoli ai più sconosciuti come sede di spettacolo ma anche un meccanismo ideale per mettere in moto il dialogo tra persone e preferenze apparentemente inconciliabili. In poche centinaia di metri si passa dall’atmosfera ricca di suoni e colori propria di Carlo Mayr all’intimità condivisa di Piazzetta S. Anna e Piazza della Repubblica passando per San Romano, Contrari, Listone, Galleria Matteotti, Piazza del Municipio.

Il programma della nuova stagione propone in agenda fino a sette appuntamenti settimanali in grado di soddisfare desideri e curiosità sia di quanti frequentano abitualmente il centro storico sia quella parte di cittadini in cerca di una buona ragione per riappropriarsi di piazze e strade.

La serata inaugurale e tutte quelle che seguiranno trasformeranno il centro di Ferrara in un palcoscenico diffuso aperto dalla prima serata alle 23.30.

IL PROGRAMMA DI MERCOLEDI’ 11 APRILE 2018

Primo appuntamento alle 21 in Via Contrari 7 con l’associazione Ilturco organizzatrice del Festival Interno Verde (Banda Filarmonica Comunale Ariosto sarà in concerto in Piazza Municipale. Serata dedicata all’Universo delle colonne sonore: le musiche più belle tratte da film quali Un americano a Parigi, Cattivissimo Me, New York New York, Nuovo cinema Paradiso, Pirati dei Caraibi e molti altri brani che hanno fatto la storia del cinema e della musica.in programma sabato 12 e domenica 13 maggio). In occasionedella serata realizzata per Movida On sono previste improvvisazioni e giochi come il concorso ‘Stimeresti una pianta?’ che mette in palio 4 ingressi omaggio. Al puntod’incontro sarà possibile conoscere tutte le novità dell’edizione 2018.Dalle 21.30 laGiochi Urbani con Lampo di Genio a partire dalle ore 21.30 in Piazza Trento Trieste. Appuntamento organizzato dall’UISP per realizzare un gioco urbano serale a squadre che metterà alla prova le capacità intuitive e lo spirito d’osservazione dei ‘cacciatori’ che dovranno individuare ‘le prede’ dissimulate tra la folla. Un mix di musica contemporanea ed antica nel programma dell’Ensemble di Ottoni del Conservatorio Frescobaldi a partire dalle 22 in Piazzetta S. Anna. Diretti dal maestro Enrico Dolcetto eseguiranno musiche di Ravel, Piazzolla, Di Lasso, Gabrieli, Luzzaschi e dello stesso Dolcetto.

Parallelamente alla mostra ospitata a Palazzo dei Diamanti Ferrara Off in collaborazione con i ragazzi di Occhio ai Media presentano alle 22 in via S. Romano 64 Stati d’animo: quelli che vanno. A stretto contatto con il pubblico in una situazione di assoluta libertà espressiva si darà voce a questa sfumatura di sentimento presentando testi poetici e teatrali, racconti di autori di varie parti del mondo sia classici che contemporanei ispirandosi – come suggerito dal titolo – al trittico di Umberto Boccioni.

L’Associazione Musicisti di Ferrara propone due appuntamenti in chiusura di serata. Alle 22 in via C. Mayr 69 Enrico e Giulio Testi in duo acustico con brani in pieno stile rock and roll mentre alle 22.30 la cantautrice e musicista Elis si esibirà in Piazza della Repubblica con un repertorio pop italiano e internazionale con brani propri e cover riarrangiate in chiave semiacustica.

In caso di maltempo le iniziative non avranno luogo

Associazione Musicisti di Ferrara

via Darsena 57, 44122 Ferrara

Tel. 0532 464661 Fax 0532 1861671

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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