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da: ufficio stampa Ravenna Jazz

Mercoledì 11 maggio l’edizione 2016 di Ravenna Jazz torna al Cisim di Lido Adriano, portando un gruppo esploso come una vera rivelazione sulla scena britannica: i GoGo Penguin (inizio del concerto alle ore 21:30). Chris Illingworth (pianoforte), Nick Blacka (contrabbasso) e Rob Turner (batteria) usano il più classico dei format jazzistici, il trio con pianoforte, per dare vita a una musica proiettata nell’attualità, stimolante ed emotivamente coinvolgente. Un ascolto ‘scapigliato’ che ben si addice allo spirito dei concerti del festival inseriti nella sezione “Ravenna 43° Jazz Club”.

Stilisticamente aperto sarà anche il concerto Aperitif che si terrà nel pomeriggio (ore 18:30, ingresso gratuito) al Caffè del Ponte Marino. Il pianista e cantante Lorenzo Paganirivestirà di jazz canzoni prelevate dai più vari repertori (pop, R&B…).

Ravenna Jazz è organizzato da Jazz Network con la collaborazione degli Assessorati alla Cultura del Comune di Ravenna e della Regione Emilia-Romagna, con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con la partecipazione della SIAE.

Ai GoGo Penguin, tre giovani da Manchester, sono bastati pochi anni per assurgere allo status di rising stars del jazz britannico, con la loro metrica che non ne vuole sapere di starsene racchiusa nel 4/4, i climax dinamici e le incalzanti progressioni ritmiche, i riffinnodici, le melodie ben delineate senza paura di compiacere l’orecchio e di emozionare nel profondo. A farla esoterica pare si ispirino a Debussy, John Cage, Brian Eno. A essere più prosaici vi si potrebbe trovare un indizio dei Massive Attack. Ma quei groove che risucchiano l’orecchio come un vortice, il lirismo rarefatto, le risonanze acustiche da capogiro esistenziale hanno un referente diretto assai più jazzistico: l’Esbjörn Svensson Trio.

Dopo due dischi dal sapore underground(Fanfares del 2012 e v2.0 del 2014), i GoGo Penguin sono stati messi sotto contratto dalla Blue Note per la realizzazione del loro terzo album: Man Made Object, fresco di stampa (febbraio 2016). In esso, il trio di Manchester ha escogitato un personale approccio al materiale musicale, trovando il modo di eseguire acusticamente brani inizialmente creati in versione elettronica con un sequencer.

Lorenzo Pagani (Rimini, 1973) ha studiato come pianista classico ma è comunque cresciuto prestando l’orecchio a ogni genere musicale, avvicinandosi sin dagli anni di studio anche alla musica pop e al canto moderno. Ha poi approfondito il linguaggio jazzistico con Ramberto Ciammarughi. Tra i numerosi riferimenti artistici che hanno plasmato il suo stile ci sono Stevie Wonder, Marvin Gaye, George Benson, Jamie Cullum, Kurt Elling, Rachelle Ferrell: se ne troveranno certamente tracce in “My Favorite”.

Informazioni
Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656
e-mail: ejn@ejn.it
website: www.ravennajazz.org

Prezzi
Cisim di Lido Adriano: prezzo unico € 10 (tessera obbligatoria € 5; tesseramento online: www.ccisim.it/?page_id=302).

Indirizzi e Prevendite
Cisim di Lido Adriano:
Viale G. Parini 48, Lido Adriano: biglietteria serale dalle ore 20, tel. 389​ ​6697082;
informazioni e prenotazioni telefoniche: tel. 0544 405666 (lun-ven ore 9-13), ejn@ejn.it.
Caffè del Ponte Marino, Via Ponte Marino 5, tel. 340 4175889, barpontemarino@gmail.com

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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