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da: organizzatori

Mercoledì 18 maggio alle 17:30, presso la libreria Feltrinelli di Via Garibaldi nella sua Ferrara (dove è nato nell’ottobre 1977), Paolo Franceschini presenterà il suo libro: “Ho vissuto vissuto” il mio cammino di Santiago (Edizioni La Carmelina collana autori a Corte 2016).

Il presentatore, comico e uno dei padri di ‘Made in Fe’ anticipa all’appuntamento per raccontare il suo ‘cammino di vita’: il viaggio intrapreso tra Maggio e Giugno 2015 lungo il sentiero di Santiago. Da lui stesso definita “l’esperienza forse più elettrizzante”, nel Dicembre dello stesso anno decide di farne un libro, il cui ricavato contribuirà a finanziare i progetti dell’Associazione ‘Bambini Aurora’, che ha sede proprio a Ferrara, e che si occupa di avvicinare alla musica e al teatro i bambini delle scuole elementari e medie. Iniziando a scrivere e registrare le tappe del suo incredibile viaggio sul blog, assieme a foto e aneddoti, è spinto da amici e colleghi a condividere la sua esperienza: cercava un’avventura stimolante, una di quelle che ‘per capire devi provare’. Ma riesce comunque di raccontarcelo, attraverso il suo stile personalissimo e la sua esuberante personalità, e ci coinvolge quasi fossimo davvero lì in bicicletta con lui, a macinare chilometri e incontrare persone da tutto il mondo.

Paolo da sempre, come lui stesso racconta nel suo blog molto seguito da i suoi numerosi ammiratori
https://anchefranceschiniparla.wordpress.com/ (dove trovate foto, racconti e aneddoti anche sulla sua ultima grande esperienza, il ‘Riso fa buon sangue’ bike tour, intrapreso nel 2016), ha sviluppato la passione per la comicità, sin da quando era un bambino; questo gli ha consentito di avere una brillante carriera sia nelle piazze che nella televisione nazionale, e lo ha portato anche ad approcciarsi a tematiche più importanti, come la beneficenza e la necessità di donare il sangue. Riesce, grazie al suo lavoro, a coltivare la sua altra grande passione: viaggiare.

Durante la presentazione del libro conosceremo, come ospite d’eccezione, Henry Favre, un meccanico ventenne di Gressan (Aosta), appassionato di viaggi estremi (anche lui come Paolo, si sono anche incontrati durante i loro pellegrinaggi), di quelli da fare soprattutto con mezzi un po’ anticonvenzionali: il Ciao degli anni Settanta appartenuto a suo padre. Dopo essere riuscito nell’impresa di percorrere più di 10.000 chilometri nel suo viaggio Aosta-Capo Nord in Ape, ha deciso quest’anno (partendo sempre da Aosta) di attraversare tutta la penisola in circa due mesi, senza itinerari precisi e mete prestabilite, 45 chilometri all’ora. Parte zaino in spalla, munito di tenda e fornellino da campeggio, connessione internet e tanta buona volontà: in molti hanno supportato la sua iniziativa, non solo sponsor ma anche ammiratori della sua pagina Facebook ‘Italia in Ciao’ pronti ad ospitarlo in ogni tappa. Di ritorno ormai a casa, domani Henry ci racconterà “l’Italia che non si vede, la vera anima di un territorio poliedrico e affascinante, che conserva ancora intatte le sue tradizioni”, tutto quello che ha potuto vedere dal suo singolarissimo punto di vista.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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