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da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Mercoledì 3 giugno a Ferrara si presenta il nuovo Programma di sviluppo rurale. Un miliardo e 190 milioni di risorse per l’Emilia-Romagna

Mercoledì 3 giugno alle 10 nella Sala Tonda dell’ex Centro ortofrutticolo (via Bologna 534 a Ferrara), si svolge il primo incontro provinciale di presentazione del nuovo Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020.
Per l’Emilia-Romagna ci sono risorse pubbliche per un miliardo e 190 milioni, tra fondi comunitari e statali, ossia la dotazione più alta delle ultime programmazioni tra tutte le Regioni del Nord Italia.
Rispetto alla fase precedente (2007-2013) si registra un aumento di 131 milioni di euro e, per quanto riguarda il cofinanziamento regionale, di 100 milioni, con la Regione che raddoppia le risorse dal proprio bilancio per i prossimi sette anni.
La Commissione europea ha approvato il Programma dopo il via libera tecnico arrivato l’8 maggio scorso e la Regione Emilia-Romagna è tra le prime a partire in Italia e in Europa, insieme a Germania, Regno Unito e Spagna.
L’iniziativa di Ferrara, cui parteciperanno l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, e il presidente della Provincia, Tiziano Tagliani, è il quarto di una serie d’incontri nei territori emiliano romagnoli.
Il Programma prevede, tra l’altro, le prime applicazioni e i tempi di uscita dei primi bandi.
Il nuovo Psr 2014-2020 è stato redatto partendo dalle esigenze del sistema produttivo, espresse da oltre mille interlocutori tra filiere produttive, organizzazioni di categoria, lavoratori agricoli, istituzioni e portatori d’interesse.
Tra le finalità, stimolare la competitività del settore agricolo, garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e azioni di contrasto ai cambiamenti del clima, oltre a realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali.
In dettaglio, oltre 515 milioni sono destinati al sostegno della competitività e all’aumento della redditività delle imprese agricole.
Un cofinanziamento che consentirà di mettere in moto una spesa complessiva di oltre 972 milioni, per ammodernare i processi produttivi, sostenere le produzioni di qualità e la diversificazione delle colture.
Un monte risorse, si calcola, in grado di finanziare 5mila progetti d’investimento, di cui 128 milioni destinati ai giovani imprenditori.
Più di 509 milioni serviranno per ridurre l’impatto ambientale delle attività agricole, la tutela delle biodiversità e del patrimonio paesaggistico e la prevenzione del dissesto idrogeologico, con un totale di mille progetti finanziati.
Quasi 140 milioni saranno investiti per migliorare l’accesso a internet e per strumentazioni telematiche, mentre per le aree rurali più fragili avranno a disposizione oltre 66 milioni di euro.
Altri 51 milioni serviranno per la banda larga e ultralarga e a 93 milioni ammontano le risorse destinate al capitolo formazione, informazione e alle attività di consulenza alle imprese agricole.
Quasi 30 milioni saranno in dotazione per lo sviluppo di software, attività di supporto alle imprese, azioni di monitoraggio e valutazione.

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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